Medicina dello sport: cosa sapere per superare il Concorso SSM
Tra le specializzazioni come medico quella della Medicina dello sport è una branca che ha via via acquisito sempre più visibilità. Chi sceglie questo percorso avrà come pazienti atleti e agonisti da mantenere in forma per gare e campionati. Per accedervi, come per qualsiasi altra branca specifica occorre superare l’apposito concorso nazionale SSM.
Entrare in una delle scuole che comprendono questa specializzazione non è facile, ed è incompatibile con la frequenza ad altri corsi universitari. Vediamo come funziona.
In cosa consiste esattamente la Medicina del lavoro?
Curare e assistere atleti e professionisti dello sport è molto diverso rispetto a chi ha uno stile di vita da impiegato o sedentario. Ecco perché la Medicina dello sport costituisce una specializzazione a sé e dura ben 4 anni.
Un medico dello sport svolge prima di tutto il compito delicato di valutare l’idoneità all’attività fisica intensa, identificando eventuali patologie che la sconsiglierebbero. Occorre anche distinguere quella che è la branca medica da chi invece è dottore in Scienze Motorie, che cura invece l’aspetto dell’allenamento.
Una volta che l’atleta è ritenuto in grado di praticare la propria disciplina sportiva, sempre il professionista di Medicina dello Sport lo consiglia e lo segue. Il medico cerca di prevenire gli infortuni con la giusta educazione e in caso di traumi o disturbi provvede a trattare l’agonista in modo che torni presto sulla pista o nel circuito.
Nel percorso di specializzazione il giovane dottore apprende le patologie più frequenti nei diversi ambiti sportivi e come trattare situazioni di emergenza. Approfondisce come trattare le lesioni traumatiche che si presentano più facilmente come le distorsioni o le contratture. Apprende inoltre i protocolli specifici per gli atleti in caso di infortunio.
La branca della Medicina dello sport richiede però di sviluppare competenze trasversali. Infatti può ritrovarsi ad avere a che fare sia con giovani talenti ancora adolescenti come con atleti che si avviano alla fine della carriera. In più deve rapportarsi con altri professionisti in caso della necessità di un periodo di riabilitazione per gli sportivi.
I requisiti di accesso al concorso SSM
Per poter prendere parte al concorso SSM con cui guadagnarsi il posto da specializzando serve naturalmente la laurea in Medicina e Chirurgia. Si tratta di un singolo test che si svolge ogni anno e che apre le porte a tutte le specializzazioni, tra cui chiaramente anche Medicina dello sport.
Per l’edizione 2022 il concorso SSM si svolge in via telematica, da computer insomma. Ai candidati viene richiesto di rispondere a 140 quesiti a risposta multipla, ciascuna con cinque opzioni possibili di cui solo una corretta. Per completare la prova il tempo concesso è di 210 minuti, vale a dire ben tre ore e mezza.
La data di quest’anno fissa il giorno del concorso a martedì 26 luglio.
Le materie del test vertono su argomenti sia di medicina generale che specialistica e spesso descrivono quadri clinici. Il punteggio massimo ottenibile è fissato a 147 punti, poiché oltre alle risposte alle domande sono previsti dei punti da assegnare in base ai titoli. Questo vale per tutte le specializzazioni, compresa Medicina dello Sport.
Questi 7 punti ulteriori sono assegnati in base ai seguenti criteri:
- Massimo 2 per il voto di laurea. Chi ha ottenuto 110 e lode riceve i punti massimi, con 110 invece si scende a 1,5. Fino a 108 si ottiene un punto e fino a 105 invece 0,5 punti.
- Fino a tre punti in base alla media degli esami. Per averli tutti occorre aver registrato una media pari o superiore a 29,5. Una media del 27 equivale invece a 0,5 punti, il minimo assegnabile.
- Per altri titoli fino a due punti. In particolare 1,5 punti per il titolo di dottore di ricerca e 0,5 punti per una tesi sperimentale.