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La Mappa della Memoria e la nuova legge n. 168 del 10/11/2025

La Mappa della Memoria e la nuova legge n. 168 del 10/11/2025

Mappa della Memoria - favorire la conoscenza dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento in Italia
  • Laura Danesi
  • 24 Dicembre 2025
  • Scuola e università
  • 5 minuti

La nuova normativa chiamata Mappa della Memoria

La Mappa della Memoria nasce come strumento culturale e civile per collegare luoghi, storia e coscienza collettiva. L’Italia conserva tracce materiali di eventi complessi, che hanno segnato profondamente il Novecento. Molti di questi spazi restano poco conosciuti dal grande pubblico.

La scuola rappresenta il canale privilegiato per trasformare tali luoghi in occasioni di apprendimento. La conoscenza diretta favorisce una comprensione più profonda rispetto allo studio teorico. Il coinvolgimento degli studenti rafforza, quindi, la responsabilità storica condivisa.

L’articolo analizza il progetto relativo alla Mappa della Memoria e il quadro normativo di riferimento. Approfondisce, inoltre, le finalità educative, le risorse stanziate e l’impatto previsto sul sistema scolastico nazionale contemporaneo.

Indice
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Mappa della Memoria: uno strumento nazionale di conoscenza storica

La Mappa della Memoria rappresenta un progetto istituzionale finalizzato alla ricognizione sistematica di luoghi storicamente rilevanti. Essa raccoglie informazioni verificate, coordinate geografiche e contenuti contestuali accessibili pubblicamente.
Il progetto nasce per offrire una visione unitaria di siti spesso frammentati nella memoria collettiva. L’iniziativa valorizza la dimensione territoriale della storia nazionale. Le scuole possono utilizzare la piattaforma come supporto didattico integrato.

L’approccio favorisce l’apprendimento esperienziale e interdisciplinare, mentre la mappatura promuove consapevolezza civica e senso critico, e la digitalizzazione consente aggiornamenti continui.
L’obiettivo centrale resta rendere la storia concreta, accessibile e verificabile.

Legge n. 168 del 10/11/2025: il quadro normativo di riferimento

La legge n. 168 del 10/11/2025 fornisce il fondamento giuridico alla Mappa della Memoria. Il testo riconosce il valore educativo dei luoghi storici censiti. La norma disciplina competenze, risorse e finalità del progetto.
Il Parlamento ha approvato la legge per rafforzare l’educazione alla cittadinanza e il provvedimento assegna un ruolo centrale al sistema scolastico.

La legge promuove attività strutturate e coordinate sull’intero territorio nazionale, garantendo continuità e stabilità all’iniziativa. Prevede, inoltre, il coinvolgimento di enti locali, archivi storici e istituti culturali nella realizzazione delle attività educative, introducendo strumenti di monitoraggio per valutare nel medio periodo l’efficacia dei progetti scolastici. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale rende operative le disposizioni e assicura coerenza tra memoria storica e formazione.

Campi di prigionia, di internamento e di concentramento presenti in Italia: il censimento dei luoghi

I campi di prigionia, di internamento e di concentramento presenti in Italia costituiscono il nucleo della mappatura.
Molti siti risultano dispersi o scarsamente segnalati, per questo il progetto li restituisce alla conoscenza pubblica. La ricognizione si basa su fonti storiche accreditate. Ogni sito viene contestualizzato nel periodo storico di riferimento.

L’iniziativa evita semplificazioni narrative. La restituzione avviene attraverso schede descrittive chiare. La mappa dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento presenti in Italia favorisce percorsi di studio territoriali. La conoscenza diretta contrasta l’oblio e il censimento contribuisce a una memoria storica condivisa.

Fondo dedicato ai viaggi nella storia e nella memoria: le risorse economiche previste

Il fondo dedicato ai viaggi nella storia e nella memoria sostiene economicamente le attività scolastiche. Le risorse permettono alle scuole di pianificare uscite strutturate.
Il finanziamento copre trasporti, ingressi e attività guidate. Il fondo riduce in questo modo le disuguaglianze di accesso.

La misura garantisce opportunità anche agli istituti con minori risorse. Lo stanziamento risponde a criteri di equità territoriale e permette alle scuole di accedere a risorse per esperienze dirette, rafforzando l’apprendimento e l’efficacia dei percorsi didattici.

MIM: il ruolo amministrativo e gestionale

Il MIM coordina l’attuazione operativa della Mappa della Memoria.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito definisce linee guida e criteri applicativi, supervisionando l’utilizzo dei fondi. Favorisce, inoltre, il raccordo tra scuole e territori, monitorando l’impatto educativo delle iniziative.

Il coordinamento centrale garantisce che le attività siano applicate in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Il coordinamento del MIM evita frammentazioni progettuali e favorisce la diffusione di buone pratiche, garantendo trasparenza e rafforzando l’integrazione tra politica educativa e memoria storica condivisa.

Ministero dell’Istruzione e del Merito: indirizzo educativo e finalità formative

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito orienta il progetto verso obiettivi formativi chiari, collocando l’educazione alla memoria all’interno della formazione civica. Il Ministero MIM valorizza l’apprendimento esperienziale e integra le attività nei curricoli scolastici, promuovendo pensiero critico e responsabilità sociale.

Sostiene, inoltre, la formazione dei docenti coinvolti, mentre le indicazioni pedagogiche garantiscono coerenza didattica. In questo modo la memoria diventa uno strumento educativo attivo, capace di rafforzare la qualità dell’offerta formativa e consolidare il legame tra scuola e società democratica.

Viaggi d’istruzione: apprendimento attraverso l’esperienza diretta

I viaggi d’istruzione assumono un valore formativo specifico nel progetto.
Le visite di formazione offrono un contatto diretto con i luoghi storici, rafforzando la comprensione emotiva e cognitiva degli studenti, i quali sviluppano consapevolezza storica concreta. La preparazione didattica precede l’esperienza sul campo.

Il percorso si conclude con attività di rielaborazione. L’apprendimento diventa attivo e partecipato. I viaggi d’istruzione favoriscono l’interdisciplinarità, stimolano il confronto e il dialogo. L’esperienza diretta consolida la memoria storica individuale e collettiva.

Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado: destinatari e protagonisti

Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado partecipano al progetto.
La legge coinvolge scuole primarie, secondarie e istituti superiori. Ogni scuola adatta le attività all’età degli studenti. Il ruolo attivo degli istituti favorisce progettualità autonome. Le scuole collaborano con enti locali e associazioni.

L’iniziativa rafforza l’identità educativa territoriale, i docenti guidano percorsi consapevoli e strutturati, gli studenti diventano protagonisti dell’apprendimento e la partecipazione diffusa garantisce capillarità nazionale. Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado trasformano la memoria in esperienza educativa concreta.

Incentivare le visite didattiche: obiettivi educativi e impatto culturale

Incentivare le visite didattiche rappresenta una finalità strategica del progetto, perché rafforza il legame tra teoria e realtà attraverso l’esperienza diretta. Le attività favoriscono empatia, senso civico e comprensione della complessità storica, stimolando riflessione e responsabilità negli studenti.

Incentivare le visite didattiche contribuisce, inoltre, alla prevenzione dell’indifferenza, mentre l’impatto culturale supera l’ambito scolastico. Le comunità locali riscoprono i propri luoghi e la memoria diventa patrimonio condiviso. L’incentivazione sistematica consolida una cultura della conoscenza storica consapevole.

Mappa della Memoria: una prospettiva educativa per il futuro

La Mappa della Memoria offre una prospettiva educativa strutturata e duratura. Il progetto integra storia, territorio e formazione civica, mentre la legge ne garantisce la continuità istituzionale. Le risorse economiche rendono le attività accessibili e le scuole assumono un ruolo centrale, permettendo agli studenti di vivere un’esperienza diretta che rafforza l’apprendimento.

La memoria, in questo contesto, diventa uno strumento di crescita critica e il coinvolgimento attivo degli studenti costruisce consapevolezza democratica. Il progetto valorizza il patrimonio storico nazionale e la Mappa della Memoria aiuta a formare cittadini responsabili e consapevoli del passato, capaci di interpretare il presente.

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Laura Danesi
Sono laureata in Teorie e tecniche del linguaggio audiovisivo (DAMS quadriennale) presso l’Università degli Studi di Torino. Ho conseguito due qualifiche professionali: una come Tecnico multimediale, con indirizzo comunicazione televisiva e una come Tecnico di produzione di contenuti multimediali e comunicazione per il Web 2.0. Lavoro per privati, professionisti e Tribunali in qualità di trascrittrice file audio/video; sottotitolatrice audiovisiva; grafica; copywriter; ghostwriter; editor e correttore di bozze.
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