Manager skill: il lato umano emerge nei nuovi master
I master di nuova generazione tendono a creare delle manager skills molto più umane rispetto al passato. La necessità è quella di rafforzare competenze e life skills negli individui.
Scopriamo insieme perché.
Quali sono le manager skill di nuova generazione
- creare una connessione tra individui;
- comprendere le emozioni dei singoli dipendenti nel corso dell’ attività lavorativa, soprattutto in situazioni di stress;
- riuscire a coinvolgere il personale;
- capirne le motivazioni.
- competenze manageriali avanzate;
- strumenti per liberare il proprio potenziale nascosto;
- skills per creare e mantenere alti i livelli di motivazione su sè stessi, i futuri collaboratori e le aziende in cui lavoreranno.
L’ importanza dell’evoluzione delle manager skill
Uomo vs macchina
La riflessione che si apre è molto più ampia e vede contrapposte intelligenza umana a quella artificiale. La visione del manager più umano è la risposta al rischio che la macchina prenda il sopravvento.
Alcuni testimonial celebri che valorizzano questo approccio sono:
- Satya Nadella, Ceo di Microsoft: ha sdoganato il concetto di democratizzare la tecnologia cogliendo l’obiettivo di fare l’interesse degli azionisti;
- Paul Polman, Ceo di Unilever: ha assunto un modello di creazione di valore equo e sostenibile tentando di risolvere alcuni problemi ambientale.
Proprio perché la tecnologia è pervasiva, il valore umano dei leader e la loro ricchezza di buon senso non deve venire meno. Le aziende rischierebbero altrimenti di divenire moralmente aride.
Le professioni di domani devono sviluppare manager skills di conseguenza più umane. Le potenzialità degli strumenti digitali è tale da permettere di:
- ottimizzare ad alti livelli la componente operativa;
- lasciare più spazio alla componente di pensiero, valutazione e riflessione.
Farsi le domande giuste e prendere le migliori decisioni ponderate è fondamentale. Il coaching è un abilitatore di buone pratiche di management. Il coinvolgimento del personale è essenziale per sviluppare un ambiente partecipativo e favorire buone prestazioni.
Scopriamo insieme come.
L’importanza del coaching
Nei contesti altamente competitivi in cui oggigiorno le aziende agiscono, emerge la necessità di utilizzare modelli manageriali innovativi in grado di:
- favorire la gestione dell’intera organizzazione;
- monitorare costantemente i propri indicatori chiave di performance;
- migliorare i processi;
- ottenere vantaggi di business;
- supportare una corretta gestione delle attività.
Il coinvolgimento del personale è essenziale per sviluppare un ambiente partecipativo e favorire prestazioni efficace.
Ed è proprio in questo scenario che entra in gioco il coaching. Questo nuovo approccio è uno strumento chiave per facilitare lo sviluppo di buone pratiche di management. Le prestazioni aziendali tendono infatti migliorare prestazioni, soddisfazione dei dipendenti e motivazione ove supportate da:
- attività di team working e di empowerment;
- definizione degli obiettivi;
- buona comunicazione interna.
Il coaching agisce da facilitatore nella definizione degli obiettivi e permette di:
condividere idee;
- definire obiettivi;
- coinvolgere i dipendenti;
- creare un clima organizzativo sano:
- ottimizzare i processi di comunicazione interna;
- incrementare in termini di empowerment il teamworking
In questo modo tutte le altre pratiche essenziali per la gestione delle prestazioni aziendali tendono a migliorare di conseguenza.
Tale approccio dimostra il grande interesse all’accrescimento delle capacità personali, delle soft skills e del benessere organizzativo. Il ruolo del coaching nelle organizzazioni e la sua influenza sulle pratiche gestionali è un motore di cambiamento ed effettivo miglioramento.