Logica e retorica: argomentare con successo in riunione
Durante la vita di tutti i giorni, ci troviamo spesso ad argomentare. Che sia a casa o in ufficio, l’argomentazione ci accompagna praticamente tutto il giorno. Tuttavia, l’utilizzo di logica e retorica che avviene in maniera spontanea, così come abbiamo appreso negli anni, in famiglia e durante la formazione, talvolta non è sufficiente.
Lo dimostrano, ad esempio, le riunioni di lavoro. Sebbene si tratti di un aspetto fondamentale della vita in un’azienda, talvolta possono diventare estenuanti e poco produttive. Si tratta di una di quelle situazioni in cui l’uso della logica e della retorica può fare la differenza, trasformando una riunione improduttiva in un successo.
L’occasione giusta per discutere di logica e retorica e del loro ruolo per le argomentazioni durante le riunioni lavorative è rappresentata dalla pubblicazione di un nuovo volume: “Argomentare. Tra logica, retorica e scienze cognitive” di Paolo Artuso, docente di Tecniche di argomentazione presso l’Università di Cassino.
In una recente intervista rilasciata al quotidiano Il Sole 24 Ore, Artuso ha presentato il suo volume ed ha avuto modo di insistere sul fondamentale ruolo di retorica e logica per avere successo durante una riunione.
Un ruolo che analizzeremo insieme in questo articolo, alla luce di quanto dichiarato da Artuso durante la sua intervista.
L’importanza della logica e della retorica
Prima di iniziare, però, è importantissimo fare una doverosa premessa, per comprendere come, nella complessa arte dell’argomentazione, logica e retorica vanno inserite.
Si tratta infatti di due aspetti distinti, ma che all’interno di un’argomentazione devono diventare complementari.
Per quanto riguarda la logica, possiamo definirla come la base dell’argomentazione, ossia la struttura sulla quale essa si poggia. Consente di donare coerenza e validare gli argomenti.
La logica, però, da sola non basta: abbiamo bisogno di uno strumento persuasivo e coinvolgente per comunicare efficacemente con gli ascoltatori, durante una riunione così come anche nella vita quotidiana e non lavorativa. Questo strumento è la retorica.
Si tratta dell’utilizzo di tecniche oratorie per catturare l’attenzione di chi ci ascolta, ma anche per convincerlo di ciò che, con logica, stiamo sostenendo. Insomma, questo secondo strumento ci permette di argomentare in modo efficace.
Argomentare: cosa vuol dire davvero
Durante la sua intervista per Il Sole 24 ore, Artuso ha dato una propria definizione di argomentazione. Quando si argomenta, si forniscono tutte le ragioni che devono supportare o smentire una tesi.
Farlo senza tenere conto della logica e della retorica, soprattutto in situazioni quali quelle delle riunioni di lavoro, è un’operazione controproducente.
Argomentare correttamente significa innanzitutto applicare la logica, a supporto dell’argomentazione stessa. Si tratta del primo passo per il successo in una riunione, dato che una logica inattaccabile difficilmente può portare ad insuccesso.
Tuttavia, argomentare significa anche sfruttare le tecniche oratorie, mutuate dagli antichi oratori classici, per persuadere gli altri. Significa, cioè, sfruttare correttamente l’arte della retorica.
Senza questi due aspetti fondamentali, quindi, anche l’argomentazione più corretta rischia di diventare un fallimento.
Logica e retorica in riunione: gli errori più frequenti
Purtroppo, però, quanto detto fino ad ora cozza con la realtà aziendale che viene a manifestarsi non solo durante le riunioni. Com’è noto a chi lavora nelle aziende, e come ha avuto modo di osservare anche lo stesso Artuso, che per anni ha lavorato in contesto aziendale, molto spesso più che utilizzare la logica e la retorica, si utilizzano le euristiche.
In sostanza, quando ci si accinge a prendere decisioni aziendali anche di un certo livello, si utilizzano quelle che potremmo definire delle scorciatoie di pensiero, le euristiche appunto.
Facendo affidamento sulle euristiche, prendiamo decisioni non basandoci su tutti i dati a nostra disposizione, ma dando per scontati alcuni elementi che sappiamo far parte delle nostre esperienze avute in passato.
Tuttavia, le euristiche conducono a distorsioni cognitive ed errori: quelli che vengono spesso definiti “bias”.
Il pericolo dei bias
In effetti, sebbene poter saltare subito a conclusioni in alcune situazioni può essere d’aiuto, in altre potrebbe portare al danneggiamento.
È vero che in contesto aziendale e durante le riunioni lavorative spesso i tempi sono stretti. L’analisi completa, così come il ricorso a logica e retorica nelle argomentazioni potrebbero passare quindi in secondo piano.
Il rischio che però si corre è quello dei bias, ossia tutti quegli errori cognitivi che ci portano a distorsioni dei dati e che, dunque, ci conducono facilmente e in maniera diretta verso l’errore.
Secondo Artuso, due sono i bias più frequenti in contesto aziendale:
- il bias di gregge: si tratta della tendenza a dare credito alla maggioranza, al fine di evitare conflitti;
- il bias di conferma: in questo caso, l’errore è quello di cercare dati a supporto delle proprie convinzioni, invece che altre informazioni che potrebbero smentirle.
Come apprendere l’arte dell’argomentazione
Più che cercare prove sulla correttezza delle proprie convinzioni, quindi, sarebbe opportuno ricercare eventuali punti di debolezza.
Insomma, quella di argomentare in riunione, anche alla luce di quanto affermato da un esperto come Paolo Artuso nel suo nuovo volume, non sempre è un’operazione facile.
In primis, perché occorre fare i conti con bias e distorsioni cognitive: per avere successo, la prima cosa da fare è evitare le fallacie cognitive.
Altro aspetto che possiamo definire critico riguarda il già citato uso di logica e retorica. Esiste, comunque, la possibilità di allenarsi all’arte dell’argomentazione.
Per questo, nel suo volume Artuso propone ai lettori tutta una serie di esercizi pratici che consentano di affinare le proprie capacità argomentative.
E, in ogni caso, prima di affrontare una riunione, la preparazione è fondamentale. Mettendo rigorosamente da parte le euristiche, vanno raccolti i dati da condividere con colleghi e superiori, mediante un discorso strutturato.
Allo stesso modo, è fondamentale presentare prove concrete a supporto delle proprie tesi. Una volta individuata la tesi corretta, vanno ricercate argomentazioni logiche, tenendoci ben lontani da informazioni vaghe e prive di fondamento.
Infine, per catturare l’attenzione degli ascoltatori in riunione, vanno applicate alle nostre argomentazioni le regole della retorica classica.
Anche arricchire le proprie risposte con metafore e analogie, storie ed esempi può essere d’aiuto perché la nostra idea, alla fine, abbia successo durante la riunione.