Carne sintetica: restrizioni legislazione italiana
La Camera dei Deputati italiana ha recentemente approvato un Disegno di Legge che porta significative restrizioni sulla produzione e commercializzazione della carne sintetica, o “carne coltivata“.
Tale provvedimento prevede l’imposizione di multe che possono raggiungere fino a sessantamila euro o fino al 10% del fatturato annuo per chiunque si impegni nella produzione di alimenti e mangimi derivati da colture cellulari o tessuti animali vertebrati.
Inoltre, vi è un divieto esplicito sull’uso di nomi tradizionalmente associati alle proteine animali per questi prodotti, ponendo l’Italia come il primo Paese in Europa a introdurre tali restrizioni.
Continua a leggere questo articolo se vuoi scoprire cosa vuol dire carne sintetica e perché l’Italia ha deciso di vietarla.
Definizione di carne coltivata o “sintetica”
La carne sintetica, spesso chiamata anche carne in vitro o carne a base cellulare, è un prodotto di carne animale che ha origine da cellule staminali allevate in laboratorio. Contrariamente alla percezione comune, la carne coltivata non può essere considerata sintetica poiché è composta esclusivamente da cellule animali. Questo tipo di carne è al centro di progetti di ricerca nel XXI secolo, con il primo hamburger in vitro mangiato a Londra nel 2013. Nonostante ciò, ci sono ancora ostacoli significativi da superare prima che la carne coltivata diventi una presenza comune sul mercato, tra cui il costo elevato di produzione, sebbene si preveda una riduzione dei costi con il miglioramento delle tecnologie. Alcuni ritengono che la carne coltivata sia preferibile eticamente rispetto alla carne convenzionale, in quanto non richiede l’uccisione di animali e riduce i rischi di crudeltà nei loro confronti. Tuttavia, ci sono opinioni contrastanti, con Coldiretti che esprime preoccupazioni sull’idea di consumare carne che non sia stata sviluppata naturalmente.Come avviene la produzione di carne sintetica?
Questo nuovo alimento, spesso chiamato “carne sintetica“, è ottenuto da cellule staminali di origine animale coltivate in laboratorio. Tuttavia, il termine “carne sintetica” non è universalmente accettato dalla comunità scientifica, che preferisce definizioni alternative come “carne coltivata“, “carne a base cellulare“, “carne in vitro” o “carne artificiale“. Indipendentemente dalla nomenclatura, questo prodotto è creato in laboratorio utilizzando tecniche di bioingegneria. Le cellule di tessuto animali vengono prelevate e moltiplicate in un substrato di sostanze chimiche, e il risultato viene poi “stampato” in 3D utilizzando una stampante alimentare. Lo stesso processo può essere applicato per produrre latte e formaggio utilizzando batteri geneticamente modificati. È importante notare che la carne sintetica non rientra nella categoria dei prodotti “plant based“, che si riferiscono a alimenti totalmente di origine vegetale come verdure, legumi, frutta e semi. Questi prodotti vengono trasformati per riprodurre una consistenza e un sapore simili alla carne, ma non coinvolgono l’uso di cellule animali.Carne sintetica: il “no” dell’Italia
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