Ius Soli: di cosa si tratta?
Molto spesso nei telegiornali, e in tutti gli apparati di informazione audiovisivi ci imbattiamo sulla parola Ius soli. Ma pochi conoscono il vero significato di questo termine.
Ius soli viene dal latino e significa letteralmente “diritto del suolo”, oggi lo utilizziamo come termine giuridico per indicare l’acquisizione della cittadinanza per nascita, indipendentemente dai genitori. In poche parole: se sei figlio di genitori stranieri ma sei nato in Italia, hai il diritto ad avere la cittadinanza italiana. Questo comporta avere onere e onori, quindi automaticamente avere la possibilità di avere dei documenti ufficiali, di poter votare ed essere parte di un’identità culturale che rappresenta un paese.
Ius Soli temperato e Ius Soli Culturae
La proposta presentata nel nostro paese si divide in due parti: ius soli temperato e ius culturae
Lo ius soli temperato dice che qualunque bambino nato in Italia da genitori stranieri e uno dei due genitori sia in possesso di un permesso di soggiorno lungo periodo UE e risieda nel nostro paese da almeno cinque anni, allora automaticamente al bambino verrà assegnata cittadinanza italiana senza dover chiedere nessun tipo di permesso, ma sarà sufficiente il certificato di nascita che dichiari la nascita nel nostro paese.
Lo ius culturae è inteso come percorso scolastico. Quindi dichiara che potrà acquisire la cittadinanza italiana un bambino nato da genitori stranieri oppure arrivato in Italia prima di aver compiuto 12 anni. Questo vuol dire che frequentare le scuole italiane automaticamente porta ad imparare la cultura italiana e quindi far parte della società che oggi ci appartiene.
Il nostro parlamento è in conflitto proprio per questa legge che non viene condivisa da tutti i partiti politici, ma solo da alcune fazioni di sinistra. Certo è che in un Europa che cambia in continuazione e che si trasforma così velocemente, si stia pensando alla miglior soluzione per far sentire tutti un’unica società. Per molti rappresenta un passo avanti verso l’adeguamento della cittadinanza in Europa, altri però non sono d’accordo e credono sia un passo indietro verso questo sistema societario in evoluzione continua.