Interior Designer: chi è, di cosa si occupa e come diventarlo
L’Interior Designer è un professionista che si può definire un connubio di abilità tecniche e spirito artistico. In molti casi a svolgere questo ruolo sono gli stessi architetti che sviluppano la struttura per intero ma da alcuni anni è nata la figura più specifica per quanto riguarda gli spazi interni. Per questo mestiere occorre unire comfort ed estetica e soprattutto comprendere le esigenze del cliente.
Ecco come si può diventare Interior Designer, detto anche Architetto d’Interni.
Che cosa fa un Interior Designer
Progettare gli spazi indoor richiede molto lavoro. Bisogna scegliere come posizionare gli arredi e i mobili nelle diverse stanze mantenendo uno stesso stile o variandolo. Molti tendono a pensare che gli Interior Designer si concentrino solo sulle abitazioni private ma spesso la sua opera è richiesta all’interno di uffici e alberghi. Anche le scenografie per fiere o eventi particolari sono in genere affidate a questo professionista.
Gli obiettivi da realizzare sono l’ottimizzazione dello spazio e l’armonizzazione dei diversi elementi che compongono l’arredo. Quando viene chiamato il professionista può ritrovarsi sia a rivisitare un arredamento venuto a noia sia a dover progettare tutto da zero. Si studiano soprattutto la luminosità dell’ambiente e la sua versatilità a seconda della funzione della stanza durante la pianificazione del lavoro.
Un Interior Designer può trovare soluzioni per trasformare uno spazio unico in due zone distinte senza creare disarmonia o contrasto. Ma soprattutto può aiutare a migliorare l’organizzazione di spazi che sembrano angusti. Prima di tutto però può fornire consigli sui colori da accostare o i materiali migliori da utilizzare per rivestimenti e decori. In Italia però questa professione non è ancora una qualifica riconosciuta.
I principi del lavoro di un architetto d’interni
Un Interior Designer come ogni professionista ha delle proprie regole da seguire nell’esercizio del proprio lavoro. I principi cardine sono cinque principalmente:
- Comprendere le esigenze del committente. C’è chi ama avere spazio e chi invece ha l’horror vacui, come scriveva nelle sue critiche Mario Praz. Sono le esigenze di vita del cliente a guidare il lavoro del professionista, al di là dei gusti personali.
- Rispettare contesto e architettura con l’arredo. La località (mare o montagna ad esempio) in cui si trova l’appartamento o l’ufficio da arredare ha la propria influenza. Creare un contrasto con le aspettative tipiche non è una buona scelta. Raramente si vede l’arredamento da baita in case vicino al mare.
- Creare un posto ergonomico. Per bella che sia la casa arredata da un Interior Designer deve anche essere funzionale a viverci. O nel caso della sede di lavoro deve rispettare le normative sulla sicurezza del settore e consentire le varie attività produttive.
- Realizzare ambienti gradevoli dal punto di vista multisensoriale. L’aspetto visivo dell’opera conclusa è solo la punta dell’iceberg, anche tatto e olfatto devono essere considerati nel progetto. I rivestimenti di sedie e divani, l’aroma del legno…tutti dettagli che non devono passare in secondo piano.
- Seguire un filo conduttore. Materiali, colori e luminosità degli spazi interni progettati dall’Interior Designer devono essere fra loro in armonia. La casa deve risultare armoniosa anche se le stanze sono separate da pareti.