Giornalista: chi è, di cosa si occupa e come diventarlo
Hai la passione per le notizie e il mondo dell’informazione? Allora potresti voler intraprendere la carriera del giornalista.
Con il termine giornalismo intendiamo la raccolta di nuove informazioni interessanti, ma anche l’attività di presentare al meglio tali informazioni.
Tutto qui? Non proprio, perché fare il giornalista può voler dire anche altro: si può infatti fare giornalismo a livelli differenti.
In questo articolo ci occuperemo di questa affascinante professione, delle sue sottocategorie e del percorso per diventare un giornalista. Scopriremo anche quali sono le prospettive lavorative nel campo del giornalismo in Italia.
Chi è il giornalista
Quando parliamo di “giornalista”, di solito intendiamo colui che produce contenuti, di solito scritti (ma non solo) per diffondere notizie. Diffusione che avviene attraverso i cosiddetti mass media.
Ma è pur vero che sono molti i professionisti che possiamo inquadrare in questa professione. Infatti, si possono definire giornalisti anche coloro che realizzano servizi, interviste e inchieste.
Sono giornalisti, infine, coloro che producono titoli e contenuti che devono attirare l’attenzione del pubblico del web.
Eppure, spesso, di questo termine tendiamo ad abusare. Infatti, il semplice coinvolgimento in attività giornalistiche, da solo, non basta a rendere una persona un giornalista.
Per questa ragione, di recente, è stato coniato un secondo termine, ossia articolista. Si tratta del professionista che si occupa della scrittura di articoli per varie testate giornalistiche, pur senza essere un giornalista propriamente detto.
L’articolista, a differenza di colui che svolge la professione di giornalista, non è un lavoratore iscritto all’Ordine nazionale dei Giornalisti.
Il giornalista iscritto all’Ordine è tenuto a rispettare un codice deontologico prestabilito, che prevede tra le altre cose la verifica serrata di ogni contenuto pubblicato.
Lo scopo ultimo delle attività di giornalismo, infatti, è quello di riportare fedelmente al pubblico fatti e news. Il che deve, ovviamente, avvenire evitando la diffusione di notizie poco aderenti alla realtà (le cosiddette fake news).
Lo scopo del giornalista dovrebbe infatti essere quello di fornire ai propri lettori un quadro esaustivo di una notizia o di un evento. In questo modo, i lettori dovrebbero poi essere in grado di prendere le migliori decisioni possibili sulle loro vite.
Differenze tra giornalista professionista e pubblicista
Così come esiste la distinzione tra un giornalista ed un’articolista, nel nostro Paese esiste, all’interno della professione giornalistica globale, una seconda distinzione.
Ci riferiamo a quella tra giornalisti pubblicisti e giornalisti professionisti.
La prima categoria, quella dei pubblicisti, si riferisce ai professionisti che, pur svolgendo un’altra attività, si occupano anche di giornalismo.
Di solito si tratta di figure che operano in un determinato campo, come quello medico o sanitario, o possono occuparsi di legge. Insomma, un giornalista pubblicista è specializzato in un determinato campo e mette le proprie conoscenze al servizio dell’informazione.
Si occupa di svolgere attività giornalistica, in maniera non saltuaria, per la quale viene retribuito.
A differenza del semplice articolista, il pubblicista ha l’obbligo di iscrizione all’Ordine dei Giornalisti. Come vedremo, per l’iscrizione all’Ordine, è obbligatorio aver prestato attività giornalistica presso una testata per almeno due anni.
Abbiamo poi i giornalisti professionisti, ossia coloro che si occupano esclusivamente di giornalismo.
In generale, non c’è differenza tra l’attività svolta da un pubblicista ed un professionista: entrambi si occupano di fare informazione.
Tuttavia, cambiano non solo le condizioni contrattuali, ma anche i requisiti richiesti al giornalista professionista. Per diventare tale, infatti, il professionista deve aver compiuto il ventunesimo anno di età e aver svolto almeno diciotto mesi di pratica presso una testata.
Trascorso questo periodo, dovrà anche sostenere un esame di idoneità: solo allora potrà iscriversi all’Ordine come giornalista professionista.
Percorso di studi in giornalismo
Dato che esistono due diverse figure che possono occuparsi di giornalismo, non stupisce il fatto che il percorso per diventare giornalismo non sia unico.
Un pubblicista, infatti, di solito è esperto in un determinato settore, ed ha dunque intrapreso un corso di studi in tale settore.
Di base, comunque, vengono richieste competenze linguistiche e culturali. Un laureato in Scienze della Comunicazione, Scienze Politiche o altra Laurea di stampo umanistico sarà sicuramente avvantaggiato nella professione.
Ampio peso avranno anche corsi, non per forza master universitari, ma anche corsi pratici, che formano all’ottimizzazione per i motori di ricerca. La maggior parte dei giornalisti scrive infatti per il web. Per far si che i lettori trovino i pezzi da lui scritti, il giornalista deve anche possedere delle competenze SEO avanzate.
Infine, come già accennato al paragrafo precedente, avrà peso anche l’esperienza presso una testata giornalistica. Senza tale esperienza, non ci si potrà iscrivere all’Ordine dei pubblicisti, né tantomeno sostenere l’esame per diventare giornalista professionista.
Nel nostro Paese, infatti, l’esame di Stato per diventare professionista è il presupposto per l’iscrizione all’Ordine.
Non è invece richiesto alcun esame per diventare giornalista pubblicista.
Come già detto, basta dimostrare di aver collaborato per due anni con una testata giornalistica regolarmente registrata.
Prospettive occupazionali
Anche se non sembrerebbe, dato che spesso tendiamo a considerare il giornalista come colui che si occupa di tg e servizi alla TV, le prospettive occupazionali sono abbastanza buone.
Un giornalista può infatti si collaborare con media quali la radio e la TV, ma può anche iniziare la propria attività anche come collaboratore di testate online e/o blog.
E un giornalista che scrive prevalentemente per il web, soprattutto se opera come freelance, ha anche la possibilità di lavorare in smart working.
In generale, questa è la condizione prevalente della maggior parte dei giornalisti italiani. I quali, infatti, collaborano come liberi professionisti con giornali, riviste e siti di informazione.
Ma potrebbero anche essere assunti come dipendenti regolari direttamente dalle testate per cui lavorano.
Buone anche le prospettive di carriera e avanzamento professionale. Un giornalista con alle spalle molti anni di carriera può diventare caporedattore. A questa figura spetta la direzione dei vari giornalisti che collaborano con la testata.
Infine, ci sono molti giornalisti freelance che decidono di avviare, parallelamente alla propria carriera nel giornalismo, una carriera secondaria nel mondo della pubblicità.
Grazie alle conoscenze in ambito SEO e web, molte volte questa figura professionale può diventare anche esperta in Social Media e creazione di contenuti per internet.