Il 1 gennaio 2019 è entrato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica anche tra privati, in modo da procedere a una semplificazione fiscale e ridurre l’evasione.
Che cos’è la fatturazione elettronica?
Si tratta di un documento informatico trasmesso per via telematica al Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate e al soggetto ricevente. È diventata obbligatoria prima solamente per i documenti destinati alla Pubblica Amministrazione, con il Decreto Ministeriale 55/2013 e successivamente, con la Legge di Bilancio 2018 anche tra privati. Sono esonerati gli operatori che rientrano nel regime forfettario o dei minimi.
La fattura elettronica può essere creata tramite diversi software messi a disposizione, in particolare il SDI (Sistema Di Interscambio) creato dall’Agenzia delle Entrate gratuito per tutti i titolari di P.IVA.
Come procedere con la fatturazione elettronica
In primo luogo la fattura per essere valida deve essere rilasciata in formato XML (eXtensible Markup Language) secondo il modello indicato nella FatturaPA. Deve quindi contenere tutte le informazioni indispensabili da inserire normalmente, oltre a quelle che possono servire per la trasmissione al soggetto destinatario.
Per compilare la fattura elettronica è quindi necessario conoscere anche il codice alfanumerico di sette cifre identificativo del ricevente. Questo identificativo consente al Sistema di recapitare la fattura al destinatario riportato nell’Indice delle Pubbliche Amministrazioni. È possibile anche inserire solamente la PEC (Posta Elettronica Certificata), mentre se non si conosce nessuno dei due basta inserire sette volte zero e il destinatario potrà comunque consultarla nel campo “Consultazione” del portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate, tramite Codice Fiscale. La fattura dovrà però essere recapitata a mano.
Fattura elettronica: dati in automatico
A questo punto si può procedere inserendo tutti i dati, a cominciare dal prodotto o il servizio, ricordandosi che c’è meno spazio rispetto alla fattura normale ed è necessario essere sintetici. Proprio per questo le grandi aziende inseriscono un codice relativo all’ordine. Una volta compilati i campi, in particolare l’IVA con la percentuale applicabile nel caso specifico, la fattura che compare poi in automatico. È possibile anche aggiungere allegati come le scansioni di giustificativi di spese, il bollo, le spese forfettarie al 15% e molto altro. Nel caso si tratti di una fattura per la Pubblica Amministrazione, deve essere indicato anche il codice Cig – Cup.
Se sono presenti degli errori, si può cancellarla o stornarla. In ogni caso il Sistema di interscambio controlla automaticamente la correttezza delle informazioni formali inviando una comunicazione di scarto.