Executive search: come farsi notare nel processo di selezione
L’Executive Search, ovvero la ricerca di figure professionali di livello alto, è un fenomeno in aumento in tutti i Paesi del mondo.
Il settore con il maggior numero di posizioni aperte è sicuramente quello finanziario con un aumento del 12 %, ma non l’unico. Anche nei settori della tecnologia, dei media e dell’intrattenimento l’executive manager sono una figura molto ricercata.
Considerando il prestigio del ruolo ricoperto, delle possibilità di carriera e della varietà di settori in cui poter lavorare, è molto interessante capire come poter diventare executive manager e come farsi notare dagli head hunter, i “cacciatori di teste”.
Sono 2 gli elementi che non possono assolutamente mancare: ottima presentazione (anche sui social) e formazione altamente specializzata. Non solo sui libri, ma anche nel settore in cui si vuole crescere. Tuttavia esistono altri elementi che possono fare la differenza nel processo di selezione. Continua a leggere per scoprirli tutti.
Executive search: come farsi notare con il profilo Linkedin
Una porta da non sottovalutare quando vogliamo essere notati nel processo di selezione nell’executive search è quella aperta dai social. Grazie a questa piattaforme si ha modo di conoscere persone di ogni tipo, confrontarsi con loro e condividere esperienze.
Inoltre, grazie a post e contenuti video, è anche possibile imparare nuove strategie, trovare spunti di riflessione interessanti e avere nuovi stimoli per continuare a cresce e migliorarsi come professionisti.
LinkedIn è indubbiamente il social pensato per i professionisti. Su questa piattaforma si può creare un profilo in grado di comunicare il proprio percorso di studi le esperienze lavorative fatte negli ultimi anni e le qualifiche acquisite. Con la possibilità di inserire attestati e certificazioni la presentazione professionale risulta essere completa in tutto e per tutto.
In più, la piattaforma inserisce ogni profilo in un sistema di ricerca basato proprio sulle informazioni inserite: in questo modo saranno gli head hunter a trovare il candidato più adatto, e, magari, offrirgli una posizione a cui non aveva pensato di proporsi.
Non dimentichiamo, infatti, che LinkedIn nasce come social, per connettere le persone, comunicare e confrontarsi.
Costruire una rete di relazioni
I social non sono l’unico modo in cui si può ampliare il proprio network. Conferenze, workshop e seminari sono ottime occasioni per incontrare persone del proprio settore. Se si è alle prime esperienze, si può chiedere consiglio a chi ha già vissuto le fasi dell’executive search e scoprire grazie a loro quali sono gli errori da non commettere.
Infine, incontrare in prima persona gli head hunters in contesti professionali è un ottimo modo per farsi notare per la propria intelligenza e capacità, andando al di là di una semplice lista di obiettivi raggiunti.
Ma cosa fare se si viene avvicinati da head hunter non in linea con le proprie esigenze? In questo caso è bene mantenersi ugualmente disponibili e ascoltare quello che hanno da dire. In futuro potrebbero cambiare i propri desideri oppure quel contatto potrebbe diventare l’occasione per accedere altre posizioni.
Esperienza sul campo
Così come per molti altri lavori, nella executive search, l’esperienza è un fattore valutato in modo molto positivo. Al di là di studi e assimilazioni di conoscenze teoriche, è con la pratica si può mostrare a pieno le proprie capacità. Più si ha avuto modo di esercitare la professione, più si acquisisce autorevolezza. Soprattutto se il percorso è omogeneo, dedicato a uno specifico settore.
Come abbiamo detto, la specializzazione in un determinato ambito è un punto a vantaggio del candidato. L’esperienza, infatti, dà l’opportunità di conoscere un mercato in ogni suo aspetto e di saper trovare la soluzione migliore per ogni esigenza.
Presenza online e pubblicazioni per distinguersi nell’Executive search
L’executive manager è un esperto del suo settore che si pone come leader di un team, individua la direzione da prendere e prende decisioni per il bene dell’azienda e la sua crescita.
Proprio per questo è importante che il candidato sappia raccontarsi, mostrare il lavoro che ha fatto o anche come lo farebbe se si trovasse a ricoprire quel ruolo. Il web può, in questo senso, essere un’ottima vetrina per mostrare il proprio pensiero: articoli, interventi su blog di settore e produzione di contenuti sul tema possono essere ottimi modi per farsi notare.
Tuttavia, non va dimenticato l’offline. Se si ha la possibilità di pubblicare articoli, saggi su temi inerenti al proprio settore e al proprio lavoro bisogna assolutamente approfittarne per accrescere la propria visibilità.
Il curriuculm ideale per l’Executive Search
Il primo step da compiere richiesto dall’executive search è la creazione di un curriculum vitae in grado di raccontare le proprie competenze e capacità. Le informazioni devono essere espresse in modo chiaro e conciso, in modo che gli head hunter possano facilmente farsi un’idea del candidato e delle sue capacità.
Scrivere un CV non è semplice quanto può sembrare. Il rischio di cadere in lunghi e noiosi elenchi di cose fatte, ma che non dicono niente di noi è dietro l’angolo. Questo vale per qualsiasi candidatura e in questo caso ancora di più. Quali sono gli errori da non commettere in questo caso? Ecco alcuni accorgimenti a cui prestare attenzione:
- L’impaginazione deve permettere al recruiter di recuperare le informazioni nel modo più facile, chiaro e completo possibile
- Utilizzare un linguaggio tecnico e pertinente senza forzature: lo scopo è quello di mostrarsi competenti, non saccenti e confusionari
- Inserire risultati effettivi e non soltanto un elenco di attività senza riscontro
- Evitare luoghi comuni: è molto facile quando si scrive un CV cadere nei soliti cliché che non danno alcun valore alla candidatura. Molto meglio dire meno, ma con un contenuto di maggior significato.