L’evoluzione legislativa italiana del doppio cognome
Da circa due anni, nel nostro Paese il doppio cognome non rappresenta più un’eccezione, ma una regola. Una sentenza della Corte Costituzionale datata 1° giugno 2022 ha infatti dichiarato illegittimo il fatto che il bambino o la bambina appena nata prendesse in eredità il cognome paterno. Questa situazione, prima di tale data, non solo rappresentava la regola, ma era anche automatica. Lo stabiliva addirittura il Codice Civile, all’Art. 262.
Questo articolo, ad oggi, è stato abrogato, e dal 2 giugno 2022 i nuovi nati assumo in automatico il doppio cognome, sia materno che paterno. I genitori possono però, scegliendo a propria discrezione, decidere di assegnare al figlio uno solo dei due cognomi.
Prima di poter arrivare al doppio cognome, però, l’Italia ha dovuto faticare. Scopriamo l’evoluzione legislativa nel nostro Paese e come acquisire un secondo cognome dopo la nascita.
Doppio cognome, le motivazioni dei cambiamenti legislativi
I motivi per cui, ad oggi, il doppio cognome è diventato realtà nel nostro Paese sono diversi. Innanzitutto, la motivazione principale ha a che fare con i diritti umani e con le pari opportunità.
Anche il cognome della madre, non solo quello del padre come avveniva un tempo, può finalmente essere trasmesso ai figli.
Ma c’è anche dell’altro, che va oltre l’inclusione del cognome materno. In alcuni casi, è possibile modificare il cognome per evitare doppi sensi o giochi di parole poco consoni.
L’aggiunta di un secondo cognome, inoltre, può aiutare nel processo di integrazione. Pensiamo ad esempio al caso di coppie composte da un cittadino italiano e un genitore che invece ha origini straniere. Conferire al figlio o alla figlia un cognome italiano potrebbe aiutare nell’integrazione.
L’evoluzione della legislazione
Ad ogni modo, la Legge ha sempre concesso un buon grado di personalizzazione. Ricordiamo infatti che nel Codice Civile, nello specifico all’Art. 6, è prevista la possibilità di effettuare modifiche, oltre che eventuali aggiunte. Tuttavia, l’articolo in questione recita:
“Non sono ammessi cambiamenti, aggiunte o rettifiche al nome, se non nei casi e con le formalità dalla legge indicati”.
Questo vuol dire che, per effettuare aggiunte o modifiche, occorre una motivazione a norma di legge.
Di base, comunque, l’Art. 262 del Codice Civile prevedeva l’attribuzione automatica del cognome del padre. Ai figli nati al di fuori di un’unione legalmente riconosciuta, veniva invece attribuito il cognome del genitore che aveva effettuato il riconoscimento.
Se tale riconoscimento fosse avvenuto da parte di entrambi i genitori, veniva assegnato il cognome del padre in automatico.
In caso di primo riconoscimento da parte della madre e di successivo riconoscimento paterno, era invece prevista l’aggiunta del cognome paterno. O, addirittura, la sostituzione: il cognome della madre veniva eliminato e il figlio o la figlia assumevano quello del padre.
Nei casi in cui, invece, si optava per l’aggiunta, il cognome del padre veniva posto prima di quello materno.
Prima di arrivare alla sentenza del 2022, valida ad oggi, la Corte Costituzionale si era già espressa in merito. Con la sentenza n. 286/2016, infatti, la corte aveva definito incostituzionale l’assegnazione del cognome paterno in maniera automatica per tutte quelle coppie che intendevano presentare richiesta per l’attribuzione doppia, con cognome materno.
Tuttavia, la sentenza prevedeva che cognome materno dovesse seguire sempre quello del padre.
Il doppio cognome oggi
Come accennato in apertura, a partire dal 2 giugno 2022 la modalità di assegnazione del cognome che potremo definire standard prevede il cognome doppio.
Secondo quanto disposto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 131/2022, infatti, ai nuovi nati verrà attribuito sia il cognome del padre che quello della madre.
I genitori hanno anche la facoltà di scegliere l’ordine di apparizione: in modalità ordinaria, il cognome del padre appare per primo. Tuttavia, la coppia potrà decidere di cambiare l’ordine, facendo in modo che il cognome materno appaia per primo.
Dato che la modalità di assegnazione ordinaria prevede, ad oggi, il doppio cognome come regola, chi intende trasmettere al bambino un solo cognome dovrà presentare richiesta. In ogni caso, si tratta di una possibilità fattibile, che dipende da una libera scelta dei due genitori.
Detto in altre parole, si potrà continuare ad assegnare un solo cognome al bambino o alla bambina, la decisione spetta ad entrambi i genitori.
In mancanza di formale richiesta, l’ufficio anagrafe assegnerà al neonato il doppio cognome.
Come acquisire il doppio cognome? La procedura da seguire
Nel nostro Paese, quindi, al momento la procedura per ottenere il doppio cognome è automatica alla nascita. Nel momento in cui i genitori, o uno solo di essi, si recherà all’ufficio anagrafe per la dichiarazione di nascita, al figlio o alla figlia verranno automaticamente assegnati due cognomi.
Questo però non significa che non ci sia alcun modo per ottenere il doppio cognome dopo la nascita.
Presentando formale richiesta alla Prefettura, infatti, è possibile modificarlo, anche aggiungendone un secondo. La richiesta in Prefettura, che avviene a distanza dalla nascita, non solo permette di ottenere il doppio cognome, ma anche di modificare quello precedente.
Inoltre, è possibile acquisire anche un cognome che non sia né paterno né materno.
Tuttavia, questa seconda procedura non è facile da portare termine. Si stima che dal 92 al 95% delle istanze presentate per ottenere un nuovo cognome non vengano accolte.
Infatti, l’acquisizione di un secondo cognome mediante istanza presentata alla Prefettura deve essere adeguatamente motivata.
Le motivazioni adeguate
Per poter procedere con l’acquisizione del doppio cognome, o per la modifica di questo, sono necessari diversi presupposti:
- cittadinanza italiana
- maggiore età (per i minorenni occorre la presentazione da parte di entrambi i genitori
- motivazioni adeguatamente supportate
Questo ultimo aspetto è decisamente il più importante: il cambio cognome verrà accettato solo in casi eccezionali.
Di solito, la richiesta di cambiamento viene accettata per motivazioni gravi, come ad esempio la mancanza di cure o l’assenza da parte del padre.
Anche cognomi che possono risultare ridicoli o essere fonte di vergogna possono essere modificati o sostituiti.
Per questioni eccezionali o religiose, inoltre, spesso viene concesso questo cambiamento. In quest’ultimo caso è necessario attestare con documento scritto l’appartenenza alla religione stessa.
Prima di presentare istanza per ottenere il doppio cognome o per modificarlo, comunque, sarà opportuno consultare un legale. Un sostegno da parte di un esperto eviterà il possibile rigetto dell’istanza.