Docente Tutor: di cosa si occupa e quando sarà introdotto
La figura del docente tutor sarà inserita tramite il Nuovo reclutamento docenti. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha infatti, tramite la riforma, introdotto innovazioni e modifiche. Lo scopo è quello di apportare notevoli miglioramenti al sistema scolastico.
Analizziamo insieme la situazione al meglio!
Indice
Le novità introdotte dalla riforma
È necessario personalizzare il percorso scolastico. E il docente tutor servirà proprio a seguire tutti i ragazzi, quelli con maggiori difficoltà e quelli con maggiore talento.”
Queste le parole di Valditara per spiegare la riforma da lui introdotta tramite il Nuovo reclutamento docenti. È quindi evidente la necessità di valorizzare abilità, talenti e attitudine degli allievi. I percorsi d’orientamento diventeranno di focale importanza, molto di più rispetto quanta ne abbiano avuta finora.
Il ruolo del docente tutor sarà quello di:
- guidare gli studenti;
- affiancarli nelle personali scelte scolastiche;
- cooperare con gli altri insegnanti dell’istituto scolastico;
- aiutare i genitori a prendere le decisioni adeguate ai propri figli;
- far comprendere al meglio come funziona il mondo lavorativo attuale.
Ad oggi è ancora un mistero la data di introduzione della figura di Docente Tutor. Il Ministro dell’Istruzione Valditara è inoltre in procinto di inviare una lettera ai genitori degli studenti delle scuole medie. Qui saranno racchiuse informazioni utili per capire quali sono le figure professionali più richieste nelle regioni italiane.
Docente Tutor: ruolo e stipendio
La nuova figura introdotta dal Nuovo reclutamento docenti sarà inizialmente attiva per le scuole secondarie di primo grado. Lo scopo principale è infatti proprio quello di guidare i giovani allievi verso scelte scolastiche future consapevoli.
Il Docente Tutor è una figura di estrema importanza e responsabilità. La designazione del ruolo è di competenza del dirigente scolastico in accordo con il collegio decenti.
Altri compiti generici del professionista, oltre quelli specifici già visti precedentemente, sono:
- collaborare con il dirigente scolastico nell’organizzazione delle attività di accoglienza, formazione e tutoraggio;
- favorisce la partecipazione degli studenti nei diversi momenti di vita scolastica;
- ascoltare e supportare gli allievi per migliorare le loro prestazioni;
- aiutar a sviluppare metodi di apprendimento e di studio efficaci per il singolo.
Chi esercita la funzione di Docente tutor avrà anche un compenso economico, maggiore rispetto a quello degli altri colleghi. Questo fa parte dell’ambito risorse assegnate alla scuola per il Miglioramento dell’Offerta formativa. Oltre al compenso economico, riceve inoltre un’apposita attestazione di quanto svolto.
Requisiti per diventare Docente Tutor
Il Docente Tutor deve rispondere a requisiti specifici:
- seguire un percorso di formazione apposita e di preparazione all’orientamento;
- avere competenze di psicologia e pedagogia;
- osservare tutte le mansioni stabilite e gli impegni relativi al ruolo.
Ogni gruppo classe avrà un, o se necessario più di uno, docente tutor. Il ruolo sarà importante anche per combattere il problema della dispersione scolastica ed orientare verso la prosecuzione degli studi o il mercato del lavoro.
Valditara sottolinea infatti che “La grande sfida è combattere la dispersione scolastica. I dati sono impressionanti: in Italia il 13,2% dei ragazzi tra 15 e 19 anni non studia e non lavora. Per fare degli esempi, in Romania la percentuale è del 12,1%, in Germania del 5%, in Portogallo del 2,6%, in Svezia del 2,5%. Portare questo dato sotto al dieci per cento entro qualche anno sarebbe un buon punto di partenza.”
Ancora da capire, ad oggi, il funzionamento del ruolo a livello normativo.
Altri cambiamenti nel mondo scolastico previsti per il 2023
Oltre all’importante figura del Docente Tutor introdotta dalla riforma del ministro dell’Istruzione, molte le novità in previsione per il mondo scolastico.
È stata infatti di recente approvata la Riforma Bianchi e con essa cambiamenti importanti per il reclutamento di insegnanti.
La Riforma Bianchi, in vigore dal 30 giugno 2022, cambia le regole su:
- accesso alla carriera di insegnante
- formazione obbligazione per la docenza, sia iniziale che continuativa;
- reclutamento;
- concorsi ed accesso al ruolo;
- abilitazione.
Il fine ultimo di questo regolamento è quello di:
- introdurre dei percorsi di formazione per insegnanti certi e univochi;
- definire in modo chiaro obiettivi e modalità di docenza durante l’intero percorso lavorativo;
- introdurre concorsi annuali per far si che sia costante il reclutamento del personale;
- favorire l’accesso all’insegnamento ai giovani.
La Riforma Bianchi prevede inoltre una fase di transizione che durerà fino al 2024. In questa tempistica si prevede l’assunzione di 70 mila docenti tramite concorsi annuali. A tali inserimenti si sommano gli altri 50.000 programmati per il 2022 dal MIUR. In totale si prospetta quindi un numero di assunzioni pari a 120mila nel prossimo triennio.
Vantaggi per gli insegnanti
Tra i principali vantaggi previsti per gli insegnanti di certo la carta docente, iniziativa del Ministero dell’Istruzione, è una di questi. Questa rende in vigore una carta elettronica che contribuisce nella formazione e nell’aggiornamento dei docenti scolastici. La stessa fornisce ai docenti un totale di 500 € utilizzabili quindi per:
- formazione personale del docente;
- acquisto di determinate categorie di oggettistiche volte al medesimo fine.
Importante sottolineare quanto la carta docenti sia solo un bonus. Non costituisce quindi una sostituzione a parte della retribuzione lavorativa dovuta.
La carta docente spetta a:
gli insegnanti di ruolo assunti a tempo indeterminato, sia pieno che parziale, dallo Stato,
chi è stato appena ammessi in ruolo
docenti in prova o formazione;
coloro dichiarati inidonei per motivi di salute;
personale di docenza all’estero o in scuole a stampo militare.
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