Ditta individuale: cos’è e 5 motivi per aprirla

Impresa individuale: di cosa si tratta e 5 ragioni per aprirla

La ditta individuale è una delle forme in cui può essere esercitata l’impresa ai sensi delle norme di diritto commerciale.

Si tratta, dal momento che la sua caratteristica è la unipersonalità, della forma più semplice per poter svolgere l’attività professionale e imprenditoriale. Vediamo come funziona e 5 motivi per aprirla.

Come aprire una ditta individuale


L’apertura della ditta individuale non richiede particolari forme o conferimenti di quote iniziali, come è invece richiesto per la costituzione di una società. In particolare, nella ditta individuale l’unico responsabile (anche sotto il profilo dei debiti e del conseguente rischio di fallimento) è l’imprenditore, che risponde delle obbligazioni assunte nei confronti dei terzi con tutti i propri beni ai sensi dell’art. 2740 c.c.
Per poter aprire una ditta individuale è necessario aprire la partita IVA e ottenere la registrazione dell’impresa nell’apposito registro tenuto presso la locale Camera di Commercio. Una volta espletati questi due semplici adempimenti, il titolare potrà svolgere la propria attività.
In assenza di questi oneri, invece, la ditta non potrà essere avviata, con la conseguenza, ad esempio, che non potranno essere richieste le tutele previste per la registrazione dei marchi, dell’insegna e della denominazione dell’impresa.

Perché aprire una ditta individuale?


Abbiamo appena accennato al fatto che, nella ditta individuale, a differenza di quanto avviene nelle società di capitali, l’imprenditore risponde personalmente delle obbligazioni assunte nell’esercizio dell’impresa. Si tratta, dunque, di un rischio consistente rispetto a quanto avviene nell’impresa in forma collettiva. Ma allora perché può essere conveniente aprire una ditta individuale? Ecco i 5 motivi principali:

1) Malleabilità della ditta individuale
A differenza che le società, la ditta individuale può assumere diverse conformazioni: essa, infatti, può svolgere la funzione di impresa sociale, come pure di impresa familiare e coniugale. In particolare, questi ultimi due istituti sono specificamente rivolti a quelle ditte nelle quali viene svolto il lavoro dei propri familiari, con conseguente disciplina della ripartizione degli utili.

2) Semplicità gestionale
L’altro motivo principale per cui conviene rivolgersi allo strumento della ditta individuale attiene alla semplicità con cui questa può essere gestita. Infatti, non solo dal punto di vista della creazione, ma anche degli adempimenti intermedi l’imprenditore individuale è esonerato da una serie di obblighi previsti per le società, come la creazione di un’apposita struttura (assemblea, amministratori, e così via) e dall’obbligo di redigere il bilancio. Sono previste, però, le scritture contabili obbligatorie richieste sia dalla legge commerciale che da quella tributaria.

3) Riduzione dei costi
Strettamente connesso al profilo che abbiamo appena descritto sta quello che concerne la limitazione dei costi attinenti all’apertura e alla gestione. Infatti, sia dal punto di vista dell’apertura che dell’amministrazione, la ditta individuale non presenta particolari difficoltà finanziarie, lasciando così l’imprenditore libero di concentrarsi nello sviluppo dell’attività in senso stretto.

4) Semplicità contabile
Anche questo profilo è molto importante: l’imprenditore individuale è solo tenuto a tenere il libro giornale e quelli richiesti dalla natura dell’attività esercitata. Non è invece tenuto ad adottare il conto economico e altri adempimenti contabili e fiscali, salvo quelli richiesti specificamente dalle norme tributarie. Ne consegue, dunque, che i redditi derivanti dall’impresa saranno soggetti interamente a tassazione.

5) Esonero dall’obbligo di bilancio
Infine, l’imprenditore individuale non è tenuto a certificare i risultati della gestione attraverso la predisposizione del bilancio annuale. A differenza che nelle società, infatti, la redazione del bilancio è facoltativa e può, al più, servire allo stesso imprenditore tenere sotto controllo l’andamento di gestione attraverso un apposito documento contabile.

Torna in alto