Bonus bebè: come funziona e a chi spettano gli 80€

Assegno di natalità: come funziona e a chi spetta

Il Governo ha inserito nella Legge di Bilancio 2019 la proroga per il bonus bebè: un’agevolazione economica per aiutare le famiglie nelle spese per accudire un nuovo nascituro.

Di seguito andremo ad analizzare in cosa consiste questo contributo, la sua durata, chi ne ha diritto e come poterlo richiedere.

Che cos’è il Bonus bebè?


Il bonus bebè, noto anche come assegno di natalità, è un sussidio che viene erogato direttamente dall’INPS; è un contributo economico destinato a numerose famiglie per cercare di sostenere le spese per la crescita di uno o più figli. Attualmente è prevista l’erogazione mensile di una cifra pari a 80 o 160 euro per ciascun figlio (nuovo nato, adottato o affidato) a seconda del livello di reddito ISEE della famiglia richiedente.

La durata dell’assegno è di un anno con l’importo che subisce un incremento del 20% in caso di secondo figlio; la cifra può arrivare a 96 euro al mese per chi dichiara un reddito compreso tra 7mila e 25mila euro e raggiungere il tetto massimo di 192 euro per le fasce di reddito più basse.

I limiti di reddito per ottenere il bonus bebè


Come abbiamo già accennato, il bonus bebè ha un valore che è direttamente collegato al reddito e al numero di figli. Le mamme che nel corso del 2019 avranno un nuovo bambino, per un anno potranno ricevere un assegno pari a:

  • 80 euro al mese se il reddito è inferiore a 25mila euro;
  • 160 euro al mese se il reddito è pari o inferiore a 7mila euro.

Nel caso di nascita di un secondo figlio, l’importo verrà aumentato del 20% arrivando a:

  • 96 euro al mese se il reddito è inferiore a 25mila euro;
  • 192 euro al mese se il reddito è pari o inferiore a 7mila euro;

Bonus bebè: come funziona e modalità di richiesta


Tutti i genitori italiani, appartenenti ad uno stato membro dell’Unione Europea o extracomunitari con regolare permesso di soggiorno CE con figli nati, adottati o in affido tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019, possono richiedere il bonus bebè. Per presentare la domanda all’INPS è necessario essere residenti in Italia e inviare la richiesta entro 90 giorni dalla data di nascita o dall’entrata in famiglia del bambino adottato o preso in affido. Se non si rispetta tale termine temporale si può comunque inviare la richiesta, con l’unica differenza che il contributo verrà elargito a partire dalla data di presentazione della domanda e non a quella del parto.

La richiesta deve essere inviata in forma telematica all’INPS. È necessario compilare il relativo modulo e inoltrarlo scegliendo uno dei seguenti metodi:

  • sito internet dell’INPS. In questo caso è indispensabile possedere il PIN personale per poter accedere al portale e alla sezione relativa ai servizi per i cittadini;
  • rivolgersi al patronato, agli uffici del CAF (centro di assistenza fiscale) o intermediari abilitati che provvederanno a compilare il modulo e inviarlo online all’istituto previdenziale;
  • contattare un operatore del contact center dell’INPS al numero di telefono 06164164 da rete mobile (a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico) oppure al numero 803164 gratuitamente da rete fissa.

Ricordiamo che, insieme alla richiesta per il bonus bebè, è necessario inviare all’INPS anche il modello SR163: modulo con cui richiedere all’istituto previdenziale il pagamento di una prestazione sociale a sostegno del reddito.

Fonte immagine: Pixabay

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