Diritto all’oblio: cosa significa e come praticarlo
Il diritto all’oblio è una modalità tramite cui si esplica il diritto all’identità personale che appartiene a ciascuno di noi. In altre parole, si chiede di obliare ciò che riteniamo non debba essere più parte di essa.
Analizziamo al meglio insieme cosa significa e come può essere praticato.
Che cos’è il diritto all’oblio
- revoca, da parte degli interessati, del consenso al trattamento e alla conservazione dei propri dati;
- raccolta e trattamenti dei dati personali senza base giuridica e/o consenso;
- dati personali di minori raccolti attraverso servizi online e offerte internet;
- fine della necessità di conservare e rendere accessibili i dati personali per le finalità per cui sono stati concessi.
Cosa stabilisce il GDPR?
L’origine della direttiva GDPR si trova nella cosiddetta “sentenza sul diritto all’oblio e Google” del 2014. Essa prevede che, a determinate condizioni, gli interessati possono richiedere la cancellazione di link che rimandano a informazioni sui medesimi. Stabilisce inoltre che, ove si proceda alla cancellazione, i diritti degli interessati devono essere ponderati con il diritto all’informazione.
Nella sentenza, ci si riferisce in modo evidente ai motori di ricerca che rendono pubblicamente accessibili i dati personali. Le direttive UE ad oggi esistenti in materia di protezione dei dati, si sono poi concretizzate nel 2016 nel GDPR europeo.
Il diritto all’oblio è stato formalmente riconosciuto e regolato dall’UE con l’introduzione dell’art. 17 del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali nel 2016. Si trova sotto la voce “Diritto alla cancellazione” e:
- regola principalmente gli obblighi di cancellazione dei responsabili del trattamento che trattano o rendono accessibili direttamente i dati personali;
- si applica anche a terzi che non raccolgono direttamente i dati personali ma li rendono pubblicamente disponibili;
- consente la richiesta, da parte degli interessati, della cancellazione sia ai responsabili del trattamento che a terzi.
Se si ritiene che i requisiti per la cancellazione siano soddisfatti, i responsabili del trattamento dei dati devono rimuovere immediatamente i dati richiesti.
Applicazione concreta
- presentare richiesta in forma libera al soggetto che ha diffuso le informazioni da eliminare;
- fare un reclamo al Garante della privacy, personalmente o tramite un avvocato;
- presentare un ricorso all’autorità giudiziaria con l’ausilio di un avvocato.
- identità della persona che presenta la richiesta;
- riferimento ai dati interessati;
- rivendicazione legale.
- distruzione e smaltimento corretto dei supporti fisici di dati da parte di esperti;
- sovrascrittura professionale delle posizioni di archiviazione rilevanti che portano in modo dimostrabile alla rimozione o all’inutilizzabilità dei record di dati;
- eliminazione di link correlati, collegamenti, voci di ricerca, termini di ricerca e codifica;
- cancellazione e rimozione dagli algoritmi dei motori di ricerca.
Limitazioni al diritto all’oblio
- adempiere a finalità di trattamento dimostrabili;
- esercitare diritto di libertà di espressione e di informazione;
- adempiere un obbligo legale;
- svolgere un compito di pubblico interesse;
- esercitare pubblici poteri;
- rispondere a motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica;
- archiviare informazioni di pubblico interesse, ricerca scientifica o storica o a fini statistici;
- accertare l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria.