L'ultimo rapporto ESPAD sulle dipendenze giovanili
Le dipendenze giovanili sono un problema sempre attuale, nonostante con il tempo si sia modificata la natura delle stesse.
Analizziamo insieme cosa è emerso dall’ ultimo rapporto ESPAD 2024!
Indice
Dipendenze giovanili: cosa riportano i dati più recenti
L’ultimo report ESPAD 2024 sulle dipendenze giovanili racconta uno scenario complesso sull’utilizzo di droghe. Un quarto degli adolescenti tra i 15 e i 19 anni ne ha fatto uso nell’ultimo anno: una percentuale che, seppure in calo rispetto al passato, rimane drammaticamente significativa.
Ad oggi, inoltre, si è modificata sia la quantità sia la natura stessa delle sostanze. Nello specifico i consumi sono di:
- 21%: cannabis, che si conferma la sostanza psicoattiva più consumata tra i giovani italiani. Inoltre, l’hashish in commercio contiene fino al 29% di THC, contro il 7% di pochi anni fa;
- prodotti a base di cannabis, in formati compatibili con le sigarette elettroniche di modo da abbassare la soglia d’accesso e rendere l’uso più discreto e difficile da intercettare;
- cocaina, la droga con il maggiore impatto sanitario e sociale che ha causato il 35% dei decessi per overdose acuta;
- crack: sempre più presente. In particolare, la miscela con alcol e psicofarmaci rappresenta un rischio elevatissimo;
- smart drugs, in particolare sono 79 le Nuove Sostanze Psicoattive (NPS) individuate nel corso dell’ultimo anno. Tra queste la cocaina rosa, una miscela di MDMA e ketamina, che spesso contiene anche altre sostanze psicoattive e agenti di taglio non dichiarati, colpevoli di aumentare i rischi per la salute.
Il problema degli psicofarmaci
Ad oggi, al centro del dibattito sulle dipendenze giovanili non sono solo più le droghe illegali come cannabis, cocaina, crack. Ad aggiungersi alla lista, infatti, sono presenti anche gli psicofarmaci.
In questo contesto, tra le tendenze più allarmanti c’è il ricorso crescente ad antidepressivi e ansiolitici senza prescrizione medica. Dati ufficiali del rapporto ESPAD 2024 riportano che, ragazzi tra i 15 e i 19 anni
- circa mezzo milione ha ammesso di aver fatto uso di psicofarmaci almeno una volta nella vita, acquistandoli online o recuperandoli nell’ambiente familiare.
- 180mila ne hanno fatto uso continuativo, in particolare ragazze;
- 14% ha assunto medicinali quali tranquillanti, sedativi e antidolorifici. Emergono anche l’uso di protossido d’azoto e cannabinoidi sintetici.
Come appare evidente, questo fai da te farmacologico pare rispondere a un un malessere radicato e un disagio emotivo e psicologico diffuso, che spesso si traduce in una forma di auto-cura, comportamento potenzialmente a rischio.
Infine, ad aggravare ulteriormente la situazione, il report conferma la crescita di nuove abitudini preoccupanti: nel 2024 oltre 1,4 milioni di studenti hanno giocato d’azzardo, e più di 290 mila minorenni hanno manifestato comportamenti a rischio legati ai videogiochi.
Stessa dinamica per l’utilizzo dei social media: il 47% degli adolescenti utilizza in modo problematico di Internet, che interferisce con la vita quotidiana.
Dipendenze giovanili: consumo di sigarette e alcool
Il rapporto ESPAD 2024 evidenzia anche una nota positive: la diminuzione del fumo di sigarette tra gli adolescenti, che in percentuale è scesa dal 30% al 21% in pochi anni. Il trend positivo è sicuramente dovuto in larga parte a:
- sensibilizzazione sui rischi da tabacco da parte delle istituzioni scolastiche;
- campagne d’informazione mirate da parte dello Stato;
- leggi più restrittive sul tabacco;
- politiche di tutela della salute pubblica;
- offerta di alternative considerate meno dannose, come le sigarette elettroniche.
Nonostante ciò, per quanto riguarda i fumatori, è preoccupante l’età di esordio che si aggira intorno ai 15-16 anni, in particolare nei primi anni delle scuole superiori. Inoltre, è in aumento l’uso di sigarette elettroniche tra gli studenti, in particolare nella fascia 14-18 anni. A proposito delle stesse, gli esperti sottolineano come esse nonostante abbiano un profilo di rischio diverso, non siano prive di effetti negativi sulla salute.
Infine, uno dei temi più delicati sulle dipendenze giovanili evidenziato dal rapporto, è quello a riguardo del consumo di alcolici. In Italia, infatti, ben il 64% dichiara di aver consumato alcolici negli ultimi 12 mesi, raggiungendo una delle percentuali più alte registrate nell’Unione Europea. In molti, dichiarano di aver iniziato a bere per curiosità, per sentirsi parte del gruppo e per gestire ansia e pressioni scolastiche.
Prevenzione e soluzioni possibili
In definitiva, il report ESPAD 2024 ha rivelato un livello buono di benessere psicologico solo per il 59% dei giovani oggetto d’indagine, con differenze marcate tra ragazzi (70%) e ragazze (49%). Ha inoltre mostrato con chiarezza che gli adolescenti di oggi crescono in un contesto più complesso rispetto al passato, composto da digitalizzazione un’alta pressione sociale ed una salute mentale fragile.
In generale, a livello europeo, molti Stati hanno già rafforzato le strategie di prevenzione alle dipendenze giovanili attraverso:
- promozione di campagne nelle scuole e programmi educazionali che coinvolgono le famiglie;
- attivazione di sportelli d’ascolto e orientamento per studenti;
- programmi sulla prevenzione dei comportamenti a rischio;
- collaborazioni con ASL, enti locali e associazioni del territorio;
- limitazione della vendita di alcol ai minori;
- strategie integrate e personalizzate secondo le esigenze dei diversi paesi europei.
Nonostante l’impegni già mostrato da parte di istituzioni scolastiche e pubbliche, ad oggi, è ancora necessario raggiungere giovani appartenenti a contesti marginalizzati ed adeguare le campagne di prevenzione ai nuovi linguaggi dei giovani dettati dalle piattaforme digitali.
Di certo, la sfida a riguardo delle dipendenze giovanili rimane quindi ancora aperta, ma la sia consapevolezza sui rischi sia risposte ed azioni che le istituzioni sanno implementare sono oggi più forti che mai.
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