Dipendenti pubblici: scatta l’allarme, età media è di 50 anni
Il 56esimo Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese dichiara che l’età media dei dipendenti pubblici si aggira sui 50 anni. Analizziamo insieme questo preoccupante dato e cerchiamo di capire le motivazioni che stanno dietro al risultato.
Indice
Rapporto Censis sui dipendenti pubblici
Il Rapporto Censis 2022 non lascia scampo. Ebbene si. Il comparto dei dipendenti pubblici in Italia è tra i più anziani in Europa, mentre negli altri paesi europei l’età è in diminuzione.
Per la precisione i risultati più importanti sulla popolazione di lavoratori del pubblico impiego riporta che:
- 3.249.000: numero complessivo dei dipendenti pubblici;
- 260.000 in meno rispetto vent’anni fa;
- da 61,7 ogni 1.000 abitanti nel 2002 a 53,6 ogni 1.000 abitanti nel 2013, e nel 2021, 55,1 ogni 1.000 abitanti.
Una motivazione c’è. Negli ultimi anni, la Pubblica Amministrazione ha dovuto far fronte ad esigenze di cittadini e imprese con un numero sempre minore di forze. Anche dai dati di confronto con gli altri Paesi europei si evidenzia un sottodimensionamento del personale pubblico italiano.
Gli occupati nelle amministrazioni pubbliche in Europa sono infatti:
- Italia: 13,7%;
- Francia: 19,7%;
- Spagna al 16,9%;
- Regno Unito: 16,4%;
- Germania: l’unica inferiore all’Italia con l’11,1%.
L’età media dei dipendenti pubblici italiani
L’ultimo rapporto Censis immortala anche il dato più preoccupante per i giovani. L’età media dei dipendenti pubblici si attesta infatti sui 50 anni, 6,5 anni in più rispetto al 2001.
Invece, la quota del personale con meno di 5 anni di anzianità di servizio è aumentata arrivando al 25,8%. Il problema è che di questa percentuale fanno parte precari di lungo corso. E quindi non stiamo parlando di giovani immessi nell’organico.
Altri dati che emergono sui dipendenti pubblici riportano che:
- personale con 55 anni e oltre: 36,7% del totale;
- quello con meno di 35 anni: 10%, meno della metà rispetto al 2001;
- anzianità di servizio media: in netto aumento passando da 16,5 a 17,5 in vent’anni;
- costi del personale della Pa: 166,8 miliardi di euro ovvero il 10% del Pil.
Negli ultimi anni, si è quindi verificato un significativo incremento dell’età media dei dipendenti pubblici. Si è infatti superato il valore di 50 anni medi:
- 650.000: dipendenti pubblici con un’età compresa tra i 55 e i 59 anni;
- più di 488.000 quelli che avevano superato i 60 anni di età.
- 50,3 anni: età media del totale. Distinguendo in base al genere, risulta un’età media pari a 49,5 anni per gli uomini e a 51 anni per le donne.
I settori in cui complessivamente l’età raggiunge i livelli più alti sono i ministeri (54,5 anni), la carriera prefettizia (54,4 anni), gli enti pubblici non economici (53,7) e la carriera penitenziaria (53,4). Il personale la cui età media è più bassa è, invece, quello delle forze armate, con 38,1 anni di media.
L’ aumento dell’età media dei dipendenti in tutti i diversi settori della pubblica amministrazione è evidente.
Chi è compreso nel calcolo dell’età media
Il calcolo contenuto nel rapporto Censis sull’età media dei dipendenti pubblici tuttavia non tiene conto di tutti. Parte di quelli a tempo determinato sono infattiesclusi.
Per essere più precisi, esistono due macrocategorie: totale dei dipendenti pubblici e dipendenti pubblici con contratti flessibili. Il totale è a sua volta composto da due sottogruppi:
- personale stabile: e quindi con un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e i dirigenti a tempo determinato
- altro: alcune particolari figure professionali che non hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Ad esempio, i supplenti scolastici, direttori generali, contrattisti, volontari e allievi delle forze armate e dei corpi di polizia.
Dei dipendenti con contratti flessibili fanno parte invece:
- personale con un contratto a tempo determinato;
- lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità;
- dipendenti con contratto di formazione e lavoro;
- dipendenti con contratto di somministrazione di lavoro.
Il calcolo sull’età media è dunque riferito ad un totale del personale che esclude i lavoratori con i contratti flessibili. Vengono quindi esclusi dal conteggio all’incirca 100.000, equivalenti al 3%.
Cosa ne pensa il ministro per la Pubblica Amministrazione?
Giulia Bongiorno, ministro della Pubblica Amministrazione, ha dichiarato che l’età media dei dipendenti pubblici italiani è di circa 53 anni. Il Conto annuale però, rapporto in materia pubblicato dalla Ragioneria Generale dello Stato, riporta una cifra leggermente inferiore. Dichiara infatti un’età media pari a 50,3 anni. Il calcolo esclude, come abbiamo visto precedentemente, circa 100 mila dipendenti con contratti temporanei sui quali non sono disponibili dati sull’età media.
La ministra si è comunque espressa a garanzia di un cambiamento generazionale tra i dipendenti pubblici esplicando anche:
- come far avvenire il turn over, e quindi sostituire gradualmente ad una vecchia generazione una nuova;
- che strategie si possono mettere in atto per arginare il fenomeno dell’assenteismo.
- quali sono i settori maggiormente occupati nel pubblico: 31,2% nella scuola, 21,4% in sanità, corpi di polizia 9,9%, forze armate 4,8%, ministeri al 4,9% eduniversità 3,1%.
E pensare che l’immissione dei giovani all’interno della Pubblica Amministrazione non porterebbe altro se non vantaggi. Infatti permetterebbe di assicurare l’ingresso di personale in possesso non solo di competenze basiche necessarie. Ma anche di quelle trasversali, sia soft skills sia in ambito digitale, che ad oggi sono imprescindibili negli ambienti lavorativi moderni.
Non ci resta che sperare che questo cambiamento generazionale tra i dipendenti pubblici avvenga veramente.
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