Crisi alloggi universitari: UniTo perde il 50% di studenti internazionali
Quando si parla di affitti, studenti universitari di ogni facoltà che studiano fuori sede devono affrontare varie difficoltà. Si tratta di problematiche non indifferenti: la crisi degli alloggi universitari è una piaga che incide negativamente nella vita degli studenti iscritti presso tutte le facoltà.
Decidere di studiare in una città diversa da quella di origine è difficile, non solo perché ci si allontana da casa, ma anche perché trovare un posto in cui abitare sembra diventato quasi impossibile.
E la crisi relativa agli alloggi universitari non danneggia solamente gli studenti. Anche i vari Atenei stanno accusando il colpo: lo sa benissimo UniTo, che ha perso il 50% dei propri iscritti internazionali.
La motivazione del crollo dei giovani iscritti provenienti dall’estero è strettamente legata alla questione affitti studenti universitari.
Affitti studenti universitari: il caso di UniTo
La prestigiosa Università di Torino, che da sempre ha attratto studenti da tutta Italia, ma anche dal resto del mondo, ha dovuto di recente fare i conti con una dura realtà. UniTo ha perduto circa il 50% degli studenti internazionali, e la questione è stata causata dalla crisi degli alloggi universitari.
Gli studenti stranieri, in altre parole, hanno difficoltà a trovare un alloggio dove poter soggiornare nel periodo della durata degli studi universitari. Dunque, alla fine, per aggirare tale la difficoltà la scelta è una sola: quella di optare per un’altra Università.
In realtà, gli studenti internazionali effettuano un primo tentativo, ma dal momento in cui si dovrebbe passare dalla fase di preiscrizione a quella di iscrizione vera e propria, data la mancanza di alloggi universitari dove soggiornare, circa metà degli studenti stranieri decide di abbandonare la possibilità di studiare presso l’Università di Torino, in favore di altri Atenei.
È questo ciò che è emerso durante la presentazione dell’ultimo bilancio partecipativo, al quale ha preso parte anche il rettore di UniTo Stefano Geuna.
La questione affitti studenti universitari costa dunque all’Università di Torino la metà dei possibili iscritti provenienti da Paesi esteri.
Dalla crisi degli alloggi universitari alla pandemia: tutte le cause del crollo
In merito al crollo delle iscrizioni da parte degli studenti internazionali presso UniTo, secondo l’analisi del rettore in parte la situazione deriva anche dalla pandemia.
Infatti, l’Ateneo torinese ha perduto gran parte dei propri studenti internazionali a partire dagli anni in cui la pandemia imperversava anche in Italia. E la situazione è peggiorata anche a causa della questione affitti studenti universitari.
Andando ai dati specifici, la cui analisi è stata effettuata nel momento in cui è avvenuta la presentazione del bilancio partecipativo UniTo, la situazione appare chiara.
Durante la pandemia, la percentuale degli studenti internazionali si era ridotta allo 0,5% degli studenti totali iscritti. Il dato di quest’anno presenta un miglioramento, dato che gli studenti internazionali rappresentano il 6% del totale.
Sono 5.000 circa i giovani studenti internazionali, su un totale di 85.000 iscritti. Il dato della triennale è leggermente migliore rispetto agli iscritti ai corsi magistrali, dato che sale al 7% rispetto al totale. Tuttavia, questi dati sono ancora insufficienti, e non cancellano il fatto che circa metà degli studenti, dalla pre-immatricolazione all’iscrizione vera e propria, vengono perduti.
Dunque, se la pandemia ha avuto un ruolo significativo, anche la mancanza di alloggi influisce sicuramente.
Il primato del Politecnico
Al contrario, rispetto a UniTo, il Politecnico di Torino sembra perfettamente in grado di gestire la questione affitti studenti universitari.
Infatti, paragonando i due Atenei, il Politecnico di Torino sembra avere maggiori attrattive, dato che gli studenti, nonostante la crisi degli alloggi universitari attualmente in atto, alla fine decidono comunque di frequentare l’Ateneo.
La percentuale di studenti internazionali iscritti al Politecnico è ben più alta. Se parliamo di iscrizioni ufficiali, il 19% degli studenti del Politecnico proviene dall’estero.
La percentuale di chi risulta immatricolato è invece del 20%. Insomma, si tratta di numero ben più elevati rispetto a quelli registrati dall’Università di Torino. L’obiettivo di UniTo è dunque quello di eguagliare i successi del Politecnico, nonostante l’oggettivi difficoltà legata agli alloggi universitari.
Le proposte per risolvere la crisi degli alloggi universitari
Durante la presentazione del proprio bilancio partecipativo, l’Università di Torino ha anche provveduto ad avanzare le proprie proposte in merito alla risoluzione della questione affitti studenti universitari.
Le soluzioni e le proposte presentate sono molte, per un totale di undici piani d’azione differenti. L’obiettivo è uno solo: quello di rendere UniTo più attraente. In questo modo, si auspica un numero maggiore di iscrizioni da parte degli studenti internazionali, nonostante la difficoltà nel trovare alloggi universitari.
E, al fine di migliorarsi e attrarre un maggior numero di studenti provenienti dall’estero, è stato anche stanziato un budget. Verranno destinati ben 950.000 euro per aumentare l’attrattiva dell’Università di Torino.
Tra le proposte più interessanti, c’è decisamente quella che prevede l’istituzione di un fondo ad hoc per sostenere gli studi di alta formazione qualora lo studente provenga dall’estero. Chiaramente, tale possibilità verrà concessa solo in casi di necessità.
Potranno cioè accedere al fondo studenti internazionali provenienti da Paesi svantaggiati, o studenti stranieri provenienti da famiglie non particolarmente abbienti.
Grazie al fondo da 950.000 euro, inoltre, UniTo proporrà altre iniziative che mirano ad arginare la questione affitti studenti universitari.
Innanzitutto, un progetto che preveda degli scambi all’estero, per attività formative indirizzate ai docenti. A tali attività formative all’estero dovranno partecipare anche gli impiegati operanti nei settori tecnici e amministrativi dell’UniTo.
Parte del finanziamento sarà destinato a ingaggiare e formare i cosiddetti buddies, ossia gli studenti UniTo disponibili a svolgere attività di mentoring e accoglienza. Si tratta quindi degli studenti regolarmente iscritti che dovranno accogliere e guidare gli studenti internazionali in ingresso.
Infine, si conta di organizzare, nei mesi estivi, la cosiddetta Summer School per chi proviene dall’estero.
Anche se il problema degli alloggi universitari continuerà a gravare sulle iscrizioni all’Università di Torino, queste iniziative saranno certamente in grado di attrarre un maggior numero di studenti provenienti da varie parti del mondo.