I concetti chiave della contabilità pubblica e gestione finanziaria dello Stato
Quando parliamo di contabilità pubblica ci riferiamo alle norme che regolano i movimenti finanziari e di denaro di uno Stato. Analizzare la contabilità pubblica significa studiare la disciplina della contabilità di uno Stato.
Questa disciplina ha diversi oggetti di studio. Non solo la gestione finanziaria dello Stato, ma anche i controlli che devono essere effettuati, al fine di garantire un uso corretto delle risorse pubbliche relative alla finanza.
Elementi di contabilità pubblica
Nello studio della contabilità pubblica, non solo relativa al nostro Paese, ma facendo un discorso generale, individuiamo diverse macro-aree.
La prima è quella della gestione finanziaria, che si riferisce alle entrate e alle uscite realizzate dagli enti pubblici. Tuttavia, lo Stato di solito possiede anche beni pubblici e un patrimonio, che devono essere gestiti. Fanno parte degli elementi di contabilità pubblica anche i contratti pubblici.
Inoltre, come anticipavamo in apertura, anche il sistema dei controlli deve essere considerato quando ci riferiamo alla contabilità pubblica.
Infine, elemento integrande della contabilità statale è anche la responsabilità amministrativa e contabile dei dipendenti pubblici.
L’art. 81 della Costituzione
Per individuare i principi fondamentali della contabilità pubblica e della gestione finanziaria dello Stato, nel caso dell’Italia, dobbiamo innanzitutto far riferimento alla Costituzione.
All’art. 81 della Costituzione, infatti, è previsto il principio di annualità del bilancio. Inoltre, al comma 5 del suddetto articolo si cita la possibilità dell’esercizio provvisorio, nel caso in cui il bilancio non venga approvato per tempo.
Sempre all’art. 81 della Costituzione, poi, è previsto che, per ogni spesa prevista con legge, debba sussistere copertura finanziaria.
Da quanto detto fino ad ora, e come vedremo approfonditamente più avanti, il bilancio appare quindi uno degli strumenti fondamentali della contabilità pubblica.
L’art. 81 della Costituzione, infine, è fondamentale perché esprime chiaramente i principi della gestione finanziaria:
- annualità
- universalità
- integrità
- veridicità
- pubblicità
- pareggio
- unicità
- specializzazione per natura causa effetti di spese ed entrate.
Quali sono i soggetti della contabilità pubblica?
Quando si parla di contabilità pubblica, non possiamo non far riferimento ai suoi soggetti, ovvero gli enti e gli organismi pubblici che si occupano della gestione dei beni statali.
Sebbene, un tempo, era solamente lo Stato in senso stretto a occuparsi dei beni pubblici, la situazione negli anni è notevolmente cambiata. Ad oggi, la contabilità pubblica può essere riferita sia a quella generale dello Stato, sia a quella degli enti pubblici: non solo quelli non economici, ma anche quelli territoriali. Ci riferiamo, cioè, a Regioni, Province e Comuni.
La Ragioneria Generale di Stato
Tra i soggetti della contabilità pubblica, inoltre, vanno menzionati gli organismi di controllo, che sono stati spesso oggetto di riforme istituzionali. In ogni caso, l’organo fondamentale che si occupa di controlli sulla contabilità statale è la Ragioneria Generale dello Stato.
Quale organo interno al Governo, la Ragioneria ha il compito di redigere il bilancio e il rendiconto. Inoltre, deve compilare tutti i documenti relativi alle entrate.
La Ragioneria Generale dello Stato possiede inoltre delle diramazioni all’interno dei Ministeri. In questo modo, il controllo interno è sempre garantito.
La Corte dei conti
Tra i soggetti della contabilità pubblica che si occupano dei controlli non possiamo non menzionare anche la Corte dei conti.
Si tratta dell’organo che garantisce un controllo preventivo sulla legittimità degli atti dei Ministeri. Inoltre, tra le sue funzioni abbiamo anche quella di controllo di gestione successiva.
Altro compito di controllo che spetta alla Corte dei conti è quello di fornire un giudizio di parificazione su Rendiconto generale dello Stato.
Contabilità pubblica: il bilancio
Come abbiamo già anticipato, la gestione finanziaria e la contabilità pubblica si svolgono attraverso uno strumento fondamentale.
Ci riferiamo al bilancio, un documento relativo all’esercizio finanziario, che riporta sia gli elementi attivi che quelli passivi. Con il termine “esercizio finanziario”, invece, intendiamo un ciclo, un periodo, che di solito coincide con l’anno solare, entro il quale si svolge la gestione finanziaria.
Si possono individuare diverse tipologie di bilancio ma, relativamente alla contabilità pubblica, le due tipologie fondamentali sono le seguenti:
- bilancio economico, ossia il documento che fornisce un riepilogo sul patrimonio, le spese, le rendite;
- bilancio finanziario, dove sono riportate le entrate e le uscite, esclusivamente di tipo finanziario.
Un bilancio può inoltre essere di cassa, ossia indicante entrate riscosse e spese saldate, o di competenza, all’interno del quale sono indicate le spese impegnate ma non ancora saldate e le entrate accertate, ma non ancora riscosse.
Grazie alla sovrapposizione di queste due tipologie di bilanci, è possibile individuare i residui attivi e passivi alla fine dell’esercizio.
L’approvazione del bilancio di Stato
Tra le attività che riguardano la contabilità pubblica, quindi, l’approvazione del bilancio di Stato è una delle più importanti. Per questo, durante la sessione di approvazione, sia la Camera dei Deputati che il Senato sospendono ogni altra attività.
Il bilancio deve essere approvato con legge formale del Parlamento. Con la legge di contabilità e finanza pubblica n. 196 del 2009, aggiornata con la L. n. 163/2016, è stata stabilita l’integrazione tra disegni di Legge di Bilancio e di Legge di Stabilità.
L’unificazione è stata introdotta per spostare l’attenzione parlamentare dall’analisi delle sole variazioni marginali all’intero quadro delle entrate e delle spese pubbliche, così da discutere le reali priorità dell’intervento pubblico.
Il Sistema Unico di contabilità economica delle PA
Quando si parla di contabilità pubblica e gestione dello Stato, infine, non è possibile non far riferimento al Sistema unico di contabilità economica delle pubbliche amministrazioni.
Si tratta di uno strumento recentemente introdotto con diversi obbiettivi: tra questi, il miglioramento di trasparenza, efficienza e controllo della spesa pubblica.
Nato negli anni ’90, il Sistema Unico è stato progressivamente riformato, in particolare con la legge n. 196/2009, che ha rafforzato l’adozione del bilancio per costi e introdotto il Piano dei conti integrato, composto da moduli finanziari, economici e patrimoniali.
Il sistema si basa su alcuni principi fondamentali: distinzione tra compiti politici e amministrativi, autonomia gestionale dei dirigenti, previsione dei costi secondo il principio della competenza economica, e adozione di un’unica contabilità economica analitica per tutte le PA.
Il budget economico, affiancato al bilancio finanziario, permette di valutare i costi effettivi dei servizi e delle attività, favorendo un uso più razionale delle risorse pubbliche.