Congedo di paternità alternativo vs congedo di paternità obbligatorio
Dopo la nascita del proprio bambino, anche il padre può astenersi dal lavoro, mediante il congedo di paternità alternativo.
Esiste, infatti, oltre al congedo di paternità obbligatorio, anche questa forma di astensione dal lavoro facoltativa.
Si tratta, come nel caso del congedo obbligatorio, di un’astensione dal lavoro retribuita. Di solito, scatta quando la madre, per diversi motivi, non può fruire della maternità. Questa tipologia di astensione dal lavoro, da parte del padre, può essere fruita anche per i casi di adozioni e affidamento. Tuttavia, devono presentarsi specifici requisiti. Data la complessità di questa alternativa, e dati i molti requisiti richiesti, in questa guida cercheremo di fare il punto della situazione.
Congedo di paternità alternativo: cos’è
In primis, tenteremo di chiarire il concetto di congedo di paternità alternativo. Questo congedo viene definito così perché si pone come alternativa alla maternità.
Sappiamo infatti che la maternità è, di fatto, obbligatoria. Tuttavia, potrebbero verificarsi dei casi in cui questa non può essere fruita dalla madre. In tutti i casi, scatta quindi il congedo di paternità facoltativo.
Se la madre è deceduta, affetta da infermità grave o ha abbandonato il bambino o la bambina, scatta la paternità alternativa. Allo stesso modo, si può fruire se il minore è affidato esclusivamente al padre. Inoltre, scatta in caso di adozione o affidamento, qualora la madre vi rinunci successivamente.
Come funziona il congedo di paternità alternativo
Il congedo di paternità alternativo è stato introdotto da DL n.151/2021, art. 28. Secondo quanto disposto dal decreto legislativo appena citato, in questo caso si percepisce una retribuzione che corrisponde all’80% dello stipendio. Sarà l’INPS a erogare il congedo di paternità facoltativa.
Essendo alternativo alla maternità, il congedo alternativo dura esattamente quanto durerebbe l’astensione della madre al lavoro.
Il padre potrà quindi fruire di cinque mesi di astensione. Se la madre ha già fruito di parte della maternità, il padre potrà fruire della parte restante di astensione che spetterebbe alla donna.
È chiaro che, per poter fruire del congedo, il padre dovrà dimostrare l’impossibilità, da parte della donna, di fruire della maternità.
Differenza tra congedo di paternità alternativo e obbligatorio
Attenzione, però, a non confondere il congedo di paternità alternativo con il congedo obbligatorio.
Nel primo caso, infatti, il padre fruisce del periodo di astensione dal lavoro al posto della madre. Quest’ultima, come abbiamo visto, non ha la possibilità di fruire della maternità. Il congedo di paternità obbligatorio, invece, spetta di diritto a tutti i lavoratori che diventano padri. Si concretizza in dieci giorni di astensione dal lavoro in caso di paternità.
Il congedo obbligatorio va fruito entro cinque mesi dalla nascita (o dall’adozione) e viene retribuito al 100%.
Diritto al congedo e astensione da lavoro da parte del padre
Quindi, quando un lavoratore diventa padre, acquisisce il diritto al congedo e all’astensione da lavoro per dieci giorni. In questo caso, si parla di congedo di paternità obbligatorio.
Questa seconda tipologia di astensione dal lavoro, oltre che con il congedo di paternità alternativo, va differenziata da un altro tipo di congedo.
Esiste infatti anche il congedo parentale, che può essere fruito sia dalla madre che dal padre. Si tratta, in questo caso, di un’astensione dal lavoro che scatta dopo il congedo di maternità o paternità. Può essere richiesto in specifici casi, fino al compimento dei 12 anni del bambino o della bambina. Il congedo parentale è retribuito al 30%.
Una scelta alternativa al congedo di maternità
Tornando al congedo di paternità alternativo, un requisito imprescindibile riguarda l’impossibilità, da parte della donna, di fruire della maternità.
I casi in cui la legge permette di accedere al congedo di paternità facoltativa sono i seguenti:
- infermità grave o morte della donna;
- abbandono da parte della madre;
- affidamento esclusivo al padre.
Ma quelli appena citati non sono gli unici requisiti richiesti, perché sono previsti anche dei requisiti che la madre deve possedere.
La donna che, per diversi motivi, non fruirà della maternità deve essere dipendente e assicurata INPS. In alternativa, sono giudicate idonee anche le lavoratrici con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo.
Possono inoltre accedere le lavoratrici braccianti che abbiano cumulato almeno 51 giornate, oltre quelle che figurano tra i disoccupati e i lavoratori sospesi.
Infine, rientrano tra le ammesse coloro che fanno parte delle seguenti categorie:
- lavoratori domestici e a domicilio
- LSU o APU
- dipendenti PA
- lavoratrici autonome.
Come si richiede il congedo di paternità alternativo
Per richiedere il congedo di paternità alterativo, esistono diverse modalità. Chi lo desidera, innanzitutto, può provvedere all’invio della richiesta in autonomia.
Il portale ufficiale dell’INPS mette infatti a disposizione l’accesso ai servizi online, previa autenticazione con SPID, CIE o CNS.
Nell’area dedicata al congedo parentale potrà essere effettuata la richiesta, che andrà corredata da apposita documentazione.
In alternativa, è possibile richiedere il supporto di CAF o enti di patronato, oltre che di intermediari INPS. Si tratta di una scelta consigliata, in quanto gli esperti possono fornire assistenza in caso di dubbi o problemi con la domanda o la documentazione.
C’è, infine, la possibilità di ottenere supporto telematico dagli esperti INPS, chiamando il Contact Center dell’Istituto. Il centralino è raggiungibile sia da telefoni fisso, al numero 803 164, che da cellulare, allo 06 164 164.
I documenti richiesti
In sede di domanda per il congedo di paternità alternativo, sarà importantissimo allegare la documentazione necessaria.
Questa servirà ad attestare l’impossibilità, da parte della donna, di fruire della maternità.
Se si richiede il congedo di paternità alternativo per decesso o infermità, alla domanda andrà allegata la certificazione medica. In questo caso, è necessario far pervenire i certificati ai medici legali INSP, con raccomandata o brevi manu agli sportelli.
Se, invece, la maternità non è fruita dalla donna per abbandono o per affidamento esclusivo, i documenti possono essere caricati online.
È fondamentale che il padre presenti la domanda di congedo di paternità alternativa entro un anno dal periodo indennizzabile. In caso contrario, il diritto a fruire dell’astensione dal lavoro decadrà senza possibilità di fruizione.
Per quanto riguarda, infine, la decorrenza, questa scatta nel momento esatto in cui si presenta l’impedimento, per la madre, alla fruizione della maternità.