Climate change: sostenibilità cruciale per il 98% dei top manager
Il climate change è una problematica che le multinazionali e le aziende di tutto il mondo iniziano ad affrontare, modificando il modo in cui organizzano le loro attività. Lo conferma anche la nuova ricerca pubblicata da Global Compact delle Nazioni Unite in collaborazione con Accenture.
Lo studio si incentra, in particolare, sulla figura dei manager e sul ruolo che hanno nella lotta al cambiamento climatico. Per il 98% degli intervistati, infatti, la sostenibilità è un aspetto di tutto rilievo che va preso in considerazione in ogni scelta dell’azienda.
Tuttavia, la situazione appare piuttosto complessa. L’instabilità sociale ed economica e la mancanza di direttive dai diversi governi, infatti, rendono più complessi da realizzare e attuare gli interventi con un basso impatto negativo sull’ ambiente. Difficile, ma non impossibile, come dimostrano alcuni esempi.
La tecnologia e l’innovazione, inoltre, si presentano come chiavi di volta per far sì che la produttività possa continuare a crescere salvaguardando, l’ambiente.
L’impatto del climate change sulle aziende
Recentemente è stata pubblicata la dodicesima edizione della ricerca condotta in sinergia dal Global Compact delle Nazioni Unite e Accenture. Questo studio ha il fine di comprendere il rapporto tra l’attività dei CEO delle grandi aziende nel mondo e la sostenibilità. Per questa ragione sono stati intervistati oltre 2.600 amministratori delegati di aziende di 18 diversi settori industriali. I Paesi coinvolti in questa analisi sono 128 e includono sia i Paesi più industrializzati che quelli in via di sviluppo.
Le problematiche riguardanti il climate change e la sostenibilità, infatti, stanno diventando sempre più importanti con conseguenze per il regolare funzionamento delle imprese non indifferente.
I CEO manager sono chiamati a svolgere un compito arduo. Da una parte devono trovare soluzioni orientate alla sostenibilità ambientale e dall’altra devono tutelare la produttività dell’azienda e i suoi profitti Il 93% di questi ha dichiarato di dover affrontare più di 10 difficoltà in simultanea per gestire il proprio business.
Tuttavia, la quasi totalità dei CEO (il 98%) ha chiarito che la sostenibilità è un fattore cruciale nel loro lavoro. Ritengono, infatti che sia loro responsabilità trovare strategie e soluzioni che permettano di migliorare l’impatto ambientale delle multinazionali, proprio in virtù del ruolo da loro ricoperto. Questa, per loro, è una sfida del tutto nuova che li coinvolge come professionisti e leader di settore.
Il dato interessante è che rispetto a 10 anni fa, non tutti avrebbero risposto in questo modo. Nell’ultimo decennio c’è stato un incremento del 15% di top manager che hanno preso coscienza della crisi climatica e dell’importanza delle loro azioni per la salvaguardia dell’ambiente.
Proprio per questa nuova consapevolezza e per il senso di responsabilità, i CEO chiedono un sempre più chiaro e forte impegno da parte dei governi. Un intervento di natura regolatrice, permetterebbe ai manager di assegnare la giusta priorità a ciascuna problematica e ai rispettivi interventi. In secondo luogo indicherebbe dei limiti comuni da non superare.
Gli ostacoli per una maggiore sostenibilità
Come abbiamo visto, le multinazionali e coloro che le guidano, sono ormai dei giocatori fondamentali nella difesa dell’ambiente. Proprio l’importanza assunta oggi dagli stakeholder nella lotta al climate change ha fatto sì che entrassero in questioni che fino a poco tempo fa non erano tradizionalmente di loro competenza. Questioni come il climate change, a cui si aggiungono i cambiamenti socio-politici.
Le diverse problematiche che i manager devono affrontare e risolvere, infatti, sono dovute anche ai numerosi shock che il sistema continua a subire. Questi continui scombussolamenti limitano l’azione delle imprese, che devono attutirne il colpo investendo parte delle loro energie e dei loro fondi a questo scopo.
La conseguenza, come ritiene l’87% degli intervistati, è l’impossibilità di mantenere il ritmo necessario per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità che erano stati prefissati per il 2030 nell’Agenda dell’ Onu, nell’ormai lontano 2015.
Tra le varie turbolenze quella che ha avuto un peso maggiore e che ancora non è del tutto rientrata, è sicuramente l’improvvisa interruzione delle attività economiche (o quasi) causata dai lockdown. Da quel momento regna una forte discontinuità e precarietà nel settore. A questa va aggiunta anche la relativa instabilità economica dovuta alla maggiore fragilità degli accordi economici multilaterali tra i vari Paesi.
In questo quadro già complesso, si inserisce il sempre più pressante problema del cambiamento climatico. I suoi effetti immediati, infatti, mostrano con chiarezza la criticità della situazione ambientale e l’urgenza di trovare soluzioni efficaci.
Climate change: le prospettive delle aziende per il futuro
La situazione attuale per i manager d’azienda e delle multinazionali di tutto il mondo non è però così scura come si potrebbe temere. Infatti, ci sono alcuni esempi positivi che hanno trovato il giusto compromesso tra profitto e rispetto per l’ambiente che possono essere visti come modelli di riferimento.
Queste riescono a ottenere dei grandi risultati e a essere ugualmente competitive grazie a una ridefinizione del processo di sviluppo in ottica sostenibile sfruttando in primo luogo tecnologia, innovazione e collaborazione di sistema.
L’innovazione tecnologica è una risorsa imprescindibile per trovare alternative che permettano alle aziende di cambiare i loro approcci produttivi. Grazie a questa è possibile tutelare le attività e il loro guadagno senza impattare negativamente sull’ambiente.
Tuttavia, sono la collaborazione e la partnership tra più aziende a essersi mostrate le strategie più efficaci, sia per la sostenibilità sia per l’organizzazione dell’azienda. Soprattutto nel caso delle collaborazione a lungo termine. Le loro azioni, quindi, si sono orientate a una nuova configurazione delle catene di fornitura, a una particolare attenzione e riqualificazione della forza lavoro e, infine, a un nuovo e più rispettoso rapporto con le risorse naturali.
Quello che oggi compare come un grave problema può trasformarsi in una grande occasione di crescita per le aziende che possono trovare nella sostenibilità un elemento di trasformazione ed evoluzione. Un cambiamento che è destinato a modificare gli attuali assetti del sistema nel giro di appena un decennio.
Anche tra gli acquirenti, infatti, è sempre più diffusa la consapevolezza della necessità di cambiare il modo di fare impresa in ottica sostenibile. Un’azienda che non ne tiene in considerazione potrebbe subire un grave danno nell’immagine e nella credibilità. La sfida per i manager non è sicuramente da poco, ma permetterà loro di mostrare competenze, capacità di leadership e di adattamento.