Come rivoluzionare la didattica con la classroom flipped
Ad oggi, la classroom flipped è una tra le alternative alle lezioni frontali più apprezzata e considerata valida ed efficace dagli insegnanti.
Scopriamo al meglio insieme di cosa si tratta e come si sviluppa nella pratica questo innovativo approccio pedagogico.
Indice
Che cos’è la classroom flipped
La classroom flipped, in italiano “classe rovesciata”, è una metodologia di insegnamento applicabile in tutte le materie che ribalta il tradizionale ciclo di apprendimento composto da lezione frontale, studio individuale a casa e verifiche in classe.
Ci si riferisce ad un approccio che inverte i momenti di lezione e studio individuale: la prima viene spostata a casa, il secondo tra le mura scolastiche dove il docente può guidare l’allievo nell’elaborazione attiva e sviluppo di compiti complessi.
La classroom flipped parte dal presupposto che le competenze cognitive base del singolo, ovvero ascoltare e memorizzare, possono essere attivate in autonomia tramite video, podcast, letture e risorse digitali. Al contrario, durante le lezioni scolastiche è possibile attivare competenze cognitive alte quali comprendere, applicare, valutare e creare. In questo contesto, lo studente e i compagni e possono applicare quanto appreso affiancati dall’insegnante tramite attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori.
Occorre precisare che questa metodologia didattica deve essere utilizzata in modo fluido e flessibile, in base alla disciplina, il tipo di classe e altri specifici fattori variabili in base al contesto. Inoltre, le risorse utilizzate dallo studente nel tempo a casa devono essere vagliate in base a qualità e accessibilità e calibrate sul livello di conoscenza fino a quel momento raggiunto.
Classroom flipped: la metodologia didattica
L’approccio pedagogico della classroom flipped implementa un nuovo ciclo di apprendimento suddiviso in tre fasi principali:
- introduzione dell’argomento di studio: il docente deve stimolare interesse e coinvolgere la classe affinchè la partecipazione sia attiva. Perché ciò avvenga, è necessario presentare un problema complesso e aperto ancorato alla realtà che spinga a cercare soluzioni concrete.
- sviluppo del tema: gli studenti devono analizzare l’argomento in maniera critica e propositiva attraverso confronto, sperimentazione e riflessione collettiva per poi produrre materiali individualmente o in gruppo, In questo contesto, l’insegnante svolge il ruolo di guida, supporto ed assistenza ad ogni alunno in base alle sue specifiche esigenze,
- rielaborazione e valutazione: a partire dai compiti realizzati, l’insegnante modera il confronto e il dibattito tra gli alunni. L’obiettivo di questa fase è quello di chiarire, rendere espliciti e consolidare gli apprendimenti e le conoscenze acquisite partendo dall’analisi dei lavori che gli studenti hanno realizzato. Dopodichè si procede al processo di valutazione tramite l’osservazione dell’insegnante, l’auto-valutazione e la co-valutazione.
Come è evidente, nella classroom flipped l’insegnante è una figura fondamentale che svolge la funzione di stimolo e di moderatore del confronto, di facilitatore dei processi di astrazione e di formalizzazione di quanto appreso.
Contesto sociale contemporaneo
Come abbiamo visto finora, la proposta della metodologia della classroom flipped è quella di rendere il tempo-scuola più produttivo e funzionale rispetto alle esigenze della società contemporanea.
In quest’ottica, è necessario analizzare il contesto di riferimento. Ad oggi, infatti, la mutazione causata dalla rivoluzione digitale e la rapida diffusione del web ha prodotto un distacco del mondo scolastico dalle esigenze concrete delle imprese e dalle abilità e desideri degli studenti. Gli interessi stessi nascono e si sviluppano in gran parte al di fuori del mondo scolastico.
Internet, inoltre, ha permesso la diffusione massiva di contenuti scritti e multimediali, rendendo possibile fruire da casa delle lezioni.
Risulta quindi evidente che sarebbe poco produttivo trasmettere a scuola quello che è già disponibile a casa. La scuola deve quindi rispondere a nuove esigenze e per farlo deve tutto adattarsi alle nuove abitudini cognitive dei nativi digitali.
Il primo esperimento classroom flipped risale al ventunesimo secolo quando in Colorado gli insegnanti Jonathan Bergmann e Aaron Sams, per affrontare l’assenteismo e il mancato interesse verso le lezioni, forniscono video-tutorial sugli argomenti affrontati in classe. La reazione è estremamente positiva e da lì si decide di continuare ad applicare il metodo.
Lati positivo dell’approccio
I vantaggi che nascono dalla metodologia classroom flipped sono senza dubbi numerosi. Tra i principali:
- sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie digitali per attivare le competenze cognitive di base tramite video, podcast e materiale multimediale in generale;
- apprendere in maniera semplice, piacevole ed efficace fuori dalle mura scolastiche;
- generare un contesto ricco e stimolante;
- migliorare le interazioni educative in aula ed ottimizzare il tempo a scuola;
- andare incontro alla diversità nel processo di apprendimento di ciascun alunno, libero di autogestirsi a seconda delle sue esigenze;
- permettere di dedicare più tempo ai giovani che necessitano di maggior supporto;
- mettere al centro del processo lo studente fornendogli strumenti che gli consentono di approfondire gli argomenti;
- coinvolgere attivamente gli studenti rendendoli consapevoli degli obiettivi;
- confrontarsi con insegnanti e compagni di classe per risolvere dubbi, comprendere i passaggi più complessi;
- implementare le capacità cooperative e collaborative dell’alunno;
- sviluppare e rafforzare l’apprendimento autonomo e tra pari;
- applicare la conoscenza mediante esercizi pratici proposti dal docente;
- mettere al centro la partecipazione attiva dell’alunno, senza dare valore solo al risultato finale ma a tutto il processo di apprendimento.
Promuovere l’autonomia e, allo stesso tempo, la capacità di lavorare con gli altri, permette agli studenti di essere già preparati al meglio al futuro mondo del lavoro!
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