CEO italiani: scopri la classifica dei più seguiti su LinkedIn nel 2022
LinkedIn è uno strumento preziosissimo per acquisire un ampio seguito, comunicare i propri valori e affermarsi come professionista del proprio settore. Lo sa bene la maggior parte dei CEO italiani che, ogni giorno, condivide post e informazioni di valore sulla piattaforma.
In un’epoca in cui la reputazione digitale del leader aziendale può fare la differenza, LinkedIn gioca in effetti un ruolo fondamentale.
Può essere infatti utilizzato per promuovere e diffondere i valori e la mission aziendale, aumentando la popolarità non solo del CEO, ma anche dell’impresa stessa.
Ma quali sono i CEO italiani più seguiti su LinkedIn nel 2022? E quali strategie di comunicazione sfruttano per ottenere ampio seguito?
In questo articolo analizzeremo sia la classifica dei leader aziendali che hanno avuto più successo su questo particolare social network. Cercheremo anche di capire quali modelli di comunicazione sono risultati vincenti e hanno permesso loro di scalare la classifica.
Chi sono i CEO italiani più popolari su LinkedIn? La Top 10
La classifica in questione è stata realizzata dall’azienda Pubblico Delirio di Stefano Chiarazzo, consulente e formatore professionale per manager e aziende. Pubblico Delirio, ormai da anni, realizza un report annuale dove indica quali sono i CEO italiani più popolari e seguiti su LinkedIn.
Individua, inoltre, quali sono le aziende che tali leader dirigono ed amministrano.
L’agenzia di Chiarazzo, comunque, non si limita ad individuare i CEO con il numero di follower più elevato. Vuole anche analizzare quelle che sono le strategie comunicative attuate dai leader presenti in classifica.
Andando alla classifica dei social CEO più seguiti, ecco la Top 10 individuata da Chiarazzo:
- Stephan Winkelmann (di Lamborghini)
- Luca De Meo (di Renault Group)
- Nerio Alessandri (di Technogym)
- Giampaolo Grossi (di Starbucks Italia)
- Corrado Passera (di Illimity Bank)
- Francesco Starace (di Enel Group)
- Cristina Scocchia (di illycaffè)
- Claudio Descalzi (di Eni)
- Andrea Pontremoli (di Dallara)
- Bartolomeo Rongone (di Bottega Veneta)
I settori maggiormente rappresentati
La classifica dei CEO italiani più seguiti su LinkedIn mette in evidenza come sia il settore legato alla finanza a trarre maggiori vantaggi dal social network. Lo attesta il fatto che il settore è il più presente all’interno dell’elenco dei trenta leader più seguiti nel 2022.
Anche il settore legato all’erogazione di servizi e utenze è abbastanza presente, così come il settore automobilistico. Quest’ultimo, come abbiamo già visto, domina non solo la Top 10, ma addirittura la Top 3 della classifica stilata da Pubblico Delirio.
Rispetto all’anno 2021, poi, i CEO italiani del mondo della ristorazione che sfruttano LinkedIn per ottenere consensi sono aumentati.
Scarsa presenza di donne nella classifica dei CEO italiani su LinkedIn
Anche nel 2022, come già lo scorso anno, si conferma un triste trend per il sesso femminile. Il numero di leader donne è infatti fisso a tre, come già accaduto anche lo scorso anno.
Di queste, solo la già citata Cristina Scocchia di illycaffè è riuscita a piazzarsi nella Top 10. Si piazza invece in Top 30 Elena Goitini, CEO di BNL BNP Paribas Italia. Ultima presenza femminile della classifica dei CEO italiani su LinkedIn è invece rappresentata da Fabiana Scavolini. La leader del noto brand produttore di mobili per la cucina si piazza al quarantacinquesimo posto della classifica.
Oltre il numero di follower: i leader con il miglior engagement
Ma lo abbiamo già accennato: Pubblico Delirio non si occupa solamente di stilare una classifica che tenga conto dell’aumento del numero di seguaci su LinkedIn.
C’è infatti una seconda classifica, stilata ancora una volta dall’azienda di Stefano Chiarazzo, che si è occupata di analizzare il rendimento dei post dei CEO italiani.
Quella che segue è la classifica dei 5 CEO italiani che sono riusciti ad ottenere il miglior engagement e degli ottimi risultati coi propri post:
- Remo Ruffini, CEO di Moncler, registra un engagement pari al 9,4%;
- Stefano Venier di Snam lo segue col 9,2%;
- Cristina Scocchia di illycaffè, con un engagement del 6,5%;
- Claudio Domenicali di Ducati ha un coinvolgimento del 5,9%;
- Andrea Orcel di Unicredit conclude la Top 5 con un engagement rate del 4,5%.
L’importanza della comunicazione: ecco le strategie più utilizzate
Ma cosa condividono su LinkedIn i CEO italiani delle maggiori aziende? È una domanda lecita, che va oltre le classifiche ordinate per numero di seguaci e coinvolgimento.
Nella maggior parte dei casi, i post che hanno più successo sono quelli in cui il leader racconta come la propria impresa sta agendo in favore di tematiche che hanno il potere di muovere l’opinione pubblica.
Ad esempio, le aziende impegnate nella lotta al cambiamento climatico che decidono di condividere obiettivi e impegno in tal senso hanno un buon riscontro.
Questo perché l’attivismo attira sempre e i CEO italiani maggiormente impegnati in importanti cause hanno spesso un seguito più elevato.
Allo stesso tempo, com’è giusto che sia, la maggior parte dei leader evita accuratamente di prendere posizioni su tematiche scomode. Tutti quegli argomenti che in genere dividono l’opinione pubblica dovrebbero essere in effetti evitati.
Un atteggiamento che potrebbe essere ripreso con successo dai dirigenti di aziende minori o di imprese e attività locali.
In ultimo, per quanto riguarda la tipologia di contenuti condivisi, i CEO italiani che hanno più riscontro su LinkedIn tendono a condividere due particolari tipologie di contenuti.
Innanzitutto, quelli informativi che veicolano report e informazioni sull’azienda. Si comunica cioè ai propri follower quel che sta accadendo nell’impresa, di solito in tempo reale.
Oltre ai post informativi e a quelli legati all’attivismo, altro tipo di contenuto molto diffuso è quello che riguarda la cosiddetta vision che il leader possiede.
Quanti post pubblicano i leader delle più importanti aziende italiane?
Nella maggior parte dei casi, il numero di post mensili condivisi coi follower non è molto alto. Nel trimestre che va da marzo a giugno, infatti, i CEO italiani hanno pubblicato, in media, poco più di 5 post al mese.
Una menzione speciale la meritano però Francesco Pugliese, CEO di Conad, e Stefano Rebattoni, leader di IBM. I due amministratori hanno pubblicato in media, rispettivamente, 31 e 17 post al mese.