Cellulari in classe: lo stop si estende anche ai docenti e al personale ATA
Lo Stop ai cellulari in classe non è una grande novità. Sono diversi anni, infatti, che agli alunni non è permesso utilizzare dispositivi in classe durante l’orario delle lezioni. Questa regola coinvolge gli studenti di ogni ordine e grato.
Tuttavia, questa normativa non è abbastanza per la preside dell’Istituto omnicomprensivo statale “Formicola, Liberi, Pontelatone“, nel Casertano che qualche giorno fa ha emanato una circolare che stendeva tale limitazioni anche a insegnanti e personale ATA.
Ma perché introdurre una simile regola? Questa domanda se la sono posta in molti. Stando a quanto è stato detto, la motivazione starebbe nel fatto che la preside abbia ricevuto delle “segnalazioni incresciose” da parte dei genitori. Questo, l’ha spinta a introdurre le nuove regole. Inoltre, stando alle parole della preside, se agli studenti è vietato l’utilizzo di questi dispositivi è giusto che anche gli insegnanti ne siano privati, in modo da poter dare per primi il buon esempio.
Le reazioni avverse a questa disposizione non si sono fatte attendere. Infatti, si sono attivati anche alcuni sindacati. Il tema ha mostrato sin da subito le sue criticità, avviando una riflessione più ampia e complessa non solo nell’istituto in cui è stato emanato.
Stop ai cellulari in aula: la vicenda
Qualche mese fa, la preside del ’Istituto omnicomprensivo statale “Formicola, Liberi, Pontelatone”, nella provincia di Caserta ha dato una svolta alla vita scolastica di insegnanti e personale ATA. Qualche mese fa, infatti, ha esteso le limitazioni sull’uso dei dispositivi elettronici anche a docenti e collaboratori scolastici.
La prima regolamentazione dei dispositivi elettronici risale al 1998 ed è stata confermata nel 2007. Tuttavia, queste normative riguardavano esclusivamente gli studenti. Questi, dunque, non possono utilizzare cellulari e dispositivi di vario genere durante le ore di lezione, indipendentemente dall’ordine e grato. Questo intervento è stato fatto per permettere ai ragazzi e alle ragazze di concentrarsi e dedicarsi completamente alle attività scolastiche, senza distrazioni costanti.
Secondo la preside dell’istituto comprensivo Formicola, Liveri, Pontelatone, questo stesso discorso va applicato anche al corpo docenti e a tutti i membri del personale scolastico. In questo modo possono dare il buon esempio agli alunni mostrando in prima persona come comportarsi.
Come è facile intendere, l’utilizzo di smartphone e altri strumenti elettronici non ha alcun limite quando viene impiegato per fini didattici e formativi oppure per agevolare l’apprendimento per gli alunni con Bes e Dsa.
In tutti gli altri casi, il cellulare deve essere messo da parte.
Sempre secondo la circolare emanata, i cellulari dovrebbero essere lasciati in appositi contenitori, così come viene fatto per gli studenti. Tuttavia, come è stato chiarito dalla stessa preside, è in realtà possibile tenere il dispositivo con sé, a patto che rimanga in borsa o in tasca.
Le motivazioni
Le ragioni che hanno spinto la preside allo stop dei cellulari anche per docenti e personale ATA durante l’orario di lezione sono di varia natura.
Come è stato dichiarato, nel tempo erano arrivate alla preside diverse lamentele da parte dei genitori. Questi affermavano che gli insegnanti utilizzassero i cellulari in modo eccessivo. Questa continua distrazione avrebbe impedito la piena attenzione dei docenti a quello che si stava facendo e avrebbe provocato una minore vigilanza degli alunni.
La distrazione causata da cellulari, tablet e altri dispositivi è un’altra delle motivazioni che hanno spinto la preside a istituire questo stop. La distrazione, infatti, non riguarda soltanto docenti e collaboratori, ma anche tutti coloro che li circondano. I cellulari, come afferma la circolare, sono diventati “un elemento di distrazione propria e altrui”. La scuola dovrebbe essere lo spazio in cui poter esprimere se stessi, sviluppare una coscienza critica e dedicarsi alle attività formative. Tutto questo diventa difficile se si è costantemente attratti dalle notifiche sullo schermo.
L’ultima ragione, non meno importante, è offrire agli insegnanti la possibilità di diventare un vero e proprio esempio per i ragazzi e le ragazze. Mostrando come loro stessi riescono a rinunciare al proprio smartphone, diventano un modello da seguire per gli studenti, che verrebbero maggiormente motivati a rispettare il regolamento.
Un aspetto molto importante da chiarire è che nessun dirigente scolastico può imporre degli specifici comportamenti. Di fatto, tutte le indicazioni segnate dalla preside restano su base volontaria. Una soluzione frutto più di una collaborazione tra le parti che una reale imposizione dall’alto.
Infatti, attualmente, non c’è nessuna normativa ministeriale che imponga un simile stop ai cellulari e altri dispositivi da parte del personale scolastico, ma questo non ha impedito ai sindacati di prendere provvedimenti e intervenire a difesa dei lavoratori.
La reazione dei sindacati e del personale allo stop
La risposta dei docenti e del personale ATA al nuovo regolamento è stata tutt’altro che positiva. Sebbene le intenzioni insite nello stop ai cellulari anche a insegnanti e personale ATA siano più che lodevoli, non tengono conto di alcune problematiche.
Una delle preoccupazioni principali dei lavoratori coinvolti è quello di non essere reperibili in caso di bisogno. Essere contattati, infatti, diventerebbe difficilissimo sia che il cellulare venga completamente silenziato e lasciato in borsa, sia che venga lasciato in un apposito contenitore fuori dall’aula. Si potrebbe parlare quasi di un salto indietro nel tempo, quando per le comunicazioni urgenti bisognava chiamare la segreteria della scuola e sperare che il messaggio lasciato arrivasse il più velocemente possibile.
A seguito di questa circolare, anche i sindacati si sono attivati. In particolare, Gilda e CGIL scuola hanno annunciato che impugneranno il provvedimento in modo che venga modificato o eliminato del tutto.
La parte più contestata dai sindacati è proprio quella riguardante il modo in cui (in teoria) dovrebbe essere applicata la normativa. L’uso di un contenitore in cui raccogliere i cellulari prima di entrare in classe è inaccettabile. Inoltre, un simile regolamento, offende la dignità del lavoratore. In persona adulta e professionista ha la responsabilità di svolgere le proprie mansioni con attenzione ed è sua responsabilità capire quando e come utilizzare dispositivi di questo tipo.
Questa circolare appare come una sorta di penalizzazione generalizzata e indiscriminata che punisce tutti. Infatti, attualmente esistono già delle soluzioni più puntuali e mirate per correggere i comportamenti scorretti.