Carta docente anche ai precari secondo la Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione ha affrontato alcuni dubbi sulla questione del diritto della Carta docente al personale precario.
Scopriamo insieme quale sentenza è stata emanata e cosa comporta!
Carta docente: è un diritto anche dei precari?
- è inserita a pieno nel contesto del sistema della formazione degli insegnanti;
- spetta di diritto-dovere formativo non solo al personale di ruolo ma anche a quello precario;
- non sussiste nessuna distinzione tra le due parti nella normativa vigente;
- spetta ai supplenti con incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche;
- va, per natura giuridica, qualificata come obbligazione di pagamento di una somma di denaro;
- è condizionata dalla destinazione a specifiche tipologie di acquisti a discapito di altri.
Fruizione limitata alla permanenza nel sistema scolastico
- la Carta docente spetta anche ai docenti non di ruolo con incarico annuale o fino al termine delle attività di didattiche;
- a detti docenti fuoriusciti dal sistema delle docenze scolastiche, per cessazione dal servizio di ruolo o per cancellazione dalle graduatorie per le supplenze, spetta un risarcimento;
- l’azione di adempimento per l’attribuzione della Carta si prescrive nel termine quinquennale che decorre dalla data in cui è sorto il diritto all’accredito;
- prescrizione delle azioni risarcitorie per mancata attribuzione è invece decennale ed il termine decorre dalla data della loro fuoriuscita dal sistema scolastico.
Carta Docente: che cos’è?
La carta docente è un’iniziativa del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Dal 2016 tramite la legge Buona Scuola è in vigore una carta elettronica che consenta di contribuire a formazione e aggiornamento dei docenti scolastici.
Ogni insegnante in possesso di SPID può effettuare l’accesso e decidere come utilizzare l’importo in base alle regole su ciò che è consentito acquistare o meno.
Importante sottolineare quanto la carta docenti sia solo un bonus e quindi non costituisca una sostituzione a parte della retribuzione lavorativa dovuta.
La carta docente spetta a:
- insegnanti di ruolo assunti a tempo indeterminato, sia pieno che parziale, dallo Stato,
- chi è stato appena ammessi in ruolo
- docenti in prova o formazione;
- coloro dichiarati inidonei per motivi di salute;
- personale di docenza all’estero o in scuole a stampo militare;
- personale precario.
Gli unici esclusi rimangono dunque gli insegnanti delle scuole private, in quanto non riconosciuti dalle Istituzioni Scolastiche Statali.
Per iniziare ad utilizzare la carta registrarsi ed accedere al sito cartadeldocente.istruzione.it. Il sito è estremamente utile perché consente di:
- visionare il proprio portafoglio;
- creare più buoni fino al termine della cifra a disposizione o allo scadere del bonus;
- controllare il credito da spendere ancora a disposizione.
Benefici e vantaggi
La Carta docente permette la spesa di massimo 500 € per anno scolastico per:
- acquisto di libri cartacei, testi in formato digitale, pubblicazioni e riviste utili per la formazione o aggiornamento personale. La tematica non deve necessariamente essere a riguardo dell’insegnamento perché il fine del bonus è permettere di raggiungere al soggetto competenze trasversali e a 360 gradi;
- hardware e software. Strumenti tecnologici e digitali per migliorare le sperimentazioni di lezioni multimediali o di supporto per il proprio apprendimento quali computer, tablet, programmi web contenenti enciclopedie o simili, software di svilippo di modelli matematici, disegno tecnico, videoscrittura.
- iscrizione a corsi riconosciuti e accreditati dal Ministero dell’Istruzione per ottenere qualificazioni di competenze, lauree magistrali o specialistiche, master post laurea di aggiornamento per il proprio profilo personale, corsi erogati on line convalidati dal MIUR, lezioni di lingua tenuti da enti qualificati;
- ticket d’accesso per eventi culturali come mostre e musei, rappresentazioni cinematografiche e teatrali, spettacoli dal vivo, eventi musicali.
Servizi non acquistabili tramite il bonus sono invece
- connessione Internet;
- abbonamenti a servizi televisivi;
- smartphone o componenti parziali come pennette USB, stampanti o webcam.
I bonus sono cumulabili per una tempistica breve che si attesta sui due anni. Il credito deve necessariamente essere speso entro questa fascia di tempo, pena la perdita.