Diventare Avvocato: cosa studiare e quali sono le statistiche occupazionali
L’avvocato si occupa di attività quali assistenza, consulenza giuridica e rappresentanza legale. Tutto ciò è possibile grazie alle competenze acquisite nel percorso di studi del mondo giuridico e del funzionamento della giustizia.
Cerchiamo di capire insieme che iter percorrere per diventare un professionista in ambito in Italia. Quale è il percorso di studi per acquisire le competenze necessarie? Come si arriva all’esame di Stato e all’iscrizione all’albo? Scopriamolo nel dettaglio.
Carriera di avvocato e iter universitario da percorrere e praticantato
Dopo il liceo o l’istituto superiore a tua scelta, che non è vincolante per accedere all’Università, devi conseguire una laurea magistrale in Giurisprudenza. Questo è infatti il requisito essenziale per poi poter intraprendere la carriera di avvocato e l’abilitazione alla professione.
Tra le materie in oggetto del ciclo di laurea possiamo menzionare:
- varie tipologie di diritto: pubblico, privato, commerciale, costituzionale, civile, penale, amministrativo (I e II), ecclesiastico, tributario e del lavoro;
- filosofia del diritto;
- economia politica;
- storia del diritto medievale e moderno;
- lingua straniera;
- informatica.
Dopo aver concluso il ciclo e aver ottenuto la laurea in giurisprudenza è necessario iniziare il praticantato. Tale tirocinio può essere svolto presso la sede di:
- studio legale di avvocato. Quest’ultimo, detto domus, deve essere iscritto all’albo professionale degli avvocati da almeno 5 anni;
- Avvocatura dello Stato, dei Comuni e degli Enti Pubblici;
- uffici giudiziari quali ad esempio tribunale.
Inoltre il laureato deve iscriversi nel registro dei praticanti. Per fare ciò è necessario portare la richiesta presso il Consiglio dell’Ordine, presso il tribunale della circoscrizione in cui si ha la propria residenza. A tale richiesta deve anche essere allegata la dichiarazione del domus che ha accolto il praticante nel suo studio. Solo una volta he tale richiesta è stata accettata si può procedere con il pagamento del contributo annuale che p concesso a coloro iscritti al Registro dei Praticanti. Così si ottiene anche il libretto delle presenze alle udienze.
La pratica forense ha una durata totale di 18 mesi. In questo tempo sono 20 a semestre il numero di udienze alle quali il praticante avvocato deve partecipare. È però possibile, in sostituzione di un anno di praticantato, ottenere un diploma presso una Scuola di Specializzazione.
Novità sulla formazione
In base al decreto 70 del Ministero della Giustizia legittima, è possibile lo svolgimento di un lavoro durante il praticantato di avvocato. Ciò è valido sempre che tale lavoro non ostacoli la presenza al tirocinio.
Dal 28 settembre 2018, inoltre, chi è iscritto alla pratica deve obbligatoriamente frequentare un corso di formazione, insieme alla pratica. Tale corso ha la durata complessiva di 160 ore suddivise nei 18 mesi di tirocinio. L’organizzatore di tale percorso è il Consiglio dell’Ordine, tramite le scuole forensi e le università. Obiettivo fondamentale è quello di garantire un’omogeneità sia sulla preparazione che sulla valutazione attraverso:
- indicazione del contenuto dei programmi di studio;
- modalità di accreditamento;
- costi da spendere.
Una volta portato a termine tale corso si deve superare una prova finale per poi poter ottenere un certificato. Tale titolo è necessario per potersi iscrivere all’Esame di Stato.
Abilitazione alla professione di avvocato e iscrizione all’Albo
L’esame di Stato è necessario, una volta terminato il praticantato, per poter essere abilitati all’ esercizio della professione.
L’esame è suddiviso in due prove in questo modo:
- scritta: redazione di due pareri legali in materie regolate dal codice civile e penale, un atto giudiziario su un quesito a scelta tra tre in materia di diritto privato, penale e amministrativo;
- orale: colloquio di un’ora davanti a una commissione composta da giuristi, avvocati, magistrati e professori universitari. In questa sede si discuterà dello scritto e si risponderà ad altre domande su 5 materie a scelta dell’esaminato.
Una volta superato l’esame c’è il giuramento dell’avvocato, una cerimonia simbolica svolta presso il tribunale, ove il neo avvocato deve pronunciare la formula:
“Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento.”
A questo punto l’avvocato può procedere all’iscrizione alla Cassa Forense, se in possesso di tali requisiti:
- cittadinanza italiana o di Stato dell’UE;
- superamento dell’Esame di Stato;
- domicilio professionale nella circoscrizione del tribunale;
- pieno esercizio dei diritti;
- non avere condanne, pene detentive, misure cautelari e interdittive;
- non trovarsi in condizioni di incompatibilità in base all’art 18.
Statistiche occupazionali
Il numero di chi decide di intraprendere la professione di avvocato è in continua crescita, e questo non è purtroppo un fattore positivo. Il settore è infatti in crisi, e dare la colpa alla pandemia di COVID-19 sarebbe solo superficiale. Il trend dura infatti da tempo ed è stato causato da una cattiva lungimiranza di chi è al comando delle istituzioni forensi.
In base alle analisi del Censis e della Cassa Forense del 2021 l’Italia il numero di avvocati si attesta sui 250.000, con una crescita continua. Più del 50% produce un reddito che è inferiore ai 50.000€. La Campania è la regione con più legali, seguita subito dopo dalla Lombardia (35.205 contro 35.130).
Per via della necessità di una formazione molto lunga, comprensiva di tirocini e praticantati, l’ingesso nel mondo vero e proprio del lavoro è tardiva. La prima occupazione post laurea arriva in media entro 17,1 mesi dopo il conseguimento del titolo di avvocato. C’è però da dire che a cinque anni dalla laurea, la quasi totalità risulta occupato, per lo meno in ambito privato, in percentuale del 98%. Il titolo ottenuto è quindi davvero efficace per l’ottenimento del lavoro desiderato.