Assistente alla poltrona: chi è, di cosa si occupa e quanto guadagna
La figura professionale dell’ assistente alla poltrona è di abbastanza recente introduzione. L’ assistente di studio odontoiatrico infatti, questo il nome ufficiale, nasce nel 2018 grazie il DPCM del 9 febbraio. Analizziamo nel dettaglio quest’ottima opportunità lavorativa!
Chi è e che compiti assolve l’assistente alla poltrona
Il DPCM entrato in vigore il 21 aprile 2018 istituisce la figura professionale dell’assistente alla poltrona. Dichiara anche che per poter operare in quanto ASO sia necessario ottenere un Attestato di Qualifica Professionale. Per poter conseguire tale titolo è necessario la frequentazione di un corso specifico erogato da un ente di formazione accreditato. Tale provvedimento è stato in seguito prorogato come data d’inizio a partire dal 21 aprile 2021. Tutt’oggi è in vigore su tutto il suolo nazionale.
Requisiti fondamentali per poter diventare assistente alla poltrona sono:
- competenza nell’assistenza odontoiatrica;
- conoscenza di tutte le tecniche di disinfezione e sterilizzazione;
- precisione e qualità di approccio nelle operazioni di assistenza al dentista;
- gentilezza e disponibilità nelle relazioni con il paziente;
- elevate capacità d’ organizzazione e di gestione amministrativa;
- ottima conoscenza dell’utilizzo del computer e dei sistemi informatici più validi
- buona resistenza allo stress, carattere calmo e atteggiamento rassicurante.
Tra i compiti principali che è chiamato a svolgere l’assistente alla poltrona troviamo:
- coadiuvare nella cura del singolo il medico dentista;
- accoglienza ed assistenza al paziente;
- funzioni paramediche quali assistenza tecnico operativa durante interventi dentistici e operazioni;
- sterilizzazione attrezzi, strumentazione e riordino;
- preparazione per gli interventi;
- trattamento e smaltimento delle sostanze e dei composti utilizzati;
- disinfestazione degli strumenti riutilizzabili.
- gestione attività amministrative, pratiche burocratiche, segreteria e parte contabile.
Percorso di studio ASO
Per intraprendere la carriera di assistente alla poltrona è necessario innanzitutto possedete i seguenti requisiti basici:
- aver compiuto la maggior età;
- possedere un diploma di scuola secondaria di secondo grado;
- in alternativa, avere una qualifica per lo meno triennale;
- ottima conoscenza della lingua italiana in caso di candidato straniero;
- spiccata empatia e buona gestione di situazioni stressanti.
Non è necessario avere una laurea in Medicina o altri percorsi di materie sanitarie.
Il percorso formativo da intraprendere è quello di corsi organizzati dagli enti di formazione accreditati in regione. Questi possono essere svolti o in classe o da casa in via telematica. Solo attraverso tali corsi si otterranno capacità e competenza necessario per esercitare la professione di assistente di poltrona.
Un corso in tale indirizzo ha un corso che va dai 2.000€ ai 2.500€. Una spesa quindi sostenibile in vista del futuro stipendio di un ASO, come analizzeremo in seguito.
La durata ha un minimo di 700 ore, in cui 300 sono dedicate allo studio teorico ed esercitazioni. Le restanti 400 sono di tirocinio. In base alle norme esistenti ad oggi la frequenza è obbligatoria per almeno il 90% dell’ammontare delle ore. Tale corso non può avere una durata maggiore ai 12 mesi.
Lo studio è suddiviso in 4 moduli:
- interazione con pazienti assistiti, membri dello staff, fornitori e collaboratori esterni;
- allestimento di spazi e strumentazioni di trattamento odontoiatrico in base ai protocolli;
- assistenza all’odontoiatria, parte professionalizzante che prevede lo studio di elementi anatonomici e fisiologici;
- trattamento della documentazione clinica ed amministrativo-contabile.
Le persone esenti dal corso per diventare assistente alla poltrona, e quindi anche dalla qualifica ASO, sono coloro che nei 5 anni precedenti all’entrata in vigore del DPCM 21 aprile 2018 hanno lavorato in quanto ASO per un minimo di 36 mesi.
Sbocchi lavorativi e statistiche professionali
Dopo aver ottenuto la qualifica professionale in quanto assistente alla poltrona è possibile lavorare presso:
- settore pubblico e quindi ambulatori o ASL;
- studi odontoiatrici privati, in collaborazione con lo staff.
Le statistiche ISTAT inoltre sottolineano quanto emerga la difficoltà di reperire professionisti formati e specializzati. La domanda di lavoro c’è, manca la risposta, soprattutto in ambito studio dentistico.
Come mai?
- Il DPC richiede la qualifica professionale. Fino ad aprile 2021 era possibile essere assunti anche senza titolo. Ad oggi invece è necessaria la qualifica ASO per poter esercitare la professione;
- COVID-19 e lockdown. La situazione contingente ha portato molti pazienti alla posticipazione delle cure, in quanto ritenute non di primaria importanza o urgenza.
Stipendio di un assistente alla poltrona
Lo stipendi di un assistente alla poltrona certamente varia, come in tutti gli ambiti lavorativi, in base a:
- esperienza acquisita dal singolo professionista;
- anni di anzianità lavorativa;
- mansioni ricoperte e responsabilità (es. più orientati alla parte amministrativa, all’accoglienza dei pazienti, ad attività tecnico pratiche);
- tipologia di contratto, a tempo pieno o parziale;
- polivalenza de profilo ovvero capacità e competenze personali;
- dimensione dello studio.
Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) ha stabilito stipendio a per un contratto a tempo pieno di:
- 1450 € mensili per ASO inquadrate al quarto livello contrattuale;
- 1600 € al mese per chi è invece inquadrato al secondo livello;
- tra i 750 e i 1000 € mensili per chi invece non ha alcuna esperienza pregressa.
La media nazionale si attesta sui 1500 € al mese, abbastanza in pari con quella prevista in Italia.
Quando parliamo di un contratto con orario part-time, e quindi ridotto rispetto alla giornata piena, per un’assistente alla poltrona ci riferiamo a:
- tipologia orizzontale: il professionista lavora solo al mattino o solo al pomeriggio;
- modalità verticale: l’ASO è impegnato in studio tre giorni alla settimana.
La maggior parte di contratti, in tal ambito, è di 24 ore settimanali. Lo stipendio è dunque commisurato a tale orario lavorativo e alle mansioni che vengono ricoperte. La riduzione di paga non corrisponde precisamente alla metà del guadagno di un professionista a tempo pieno. Infatti corrisponde in media a circa 650 €:
- 600 € per chi è in stage o alla prima esperienza;
- 800 € a chi ha un buon livello di anzianità.