I test per scoprire l'analfabetismo funzionale
Quando si parla di analfabetismo funzionale, test e altri strumenti atti a riconoscerlo sono in grado di evidenziare questa condizione in maniera chiara.
Purtroppo, nel nostro Paese, la percentuale di analfabeti funzionali è significativa: è tra le più alte in Europa. Identificare le persone affette e agire è quindi di fondamentale importanza.
Ma come si riconosce un alfabeta funzionale, da cosa è caratterizzata questa condizione e, soprattutto, quali sono gli strumenti a nostra disposizione per individuarla?
Lo scopriremo insieme in questa guida.
Analfabetismo: le diverse tipologie
Ma, prima di analizzare analfabetismo funzionale, test e sue caratteristiche peculiari, dobbiamo innanzitutto fare una differenza tra l’analfabetismo propriamente detto e le altre condizioni simili, ma da esso profondamente differenti.
In particolare, si parla di analfabetismo assoluto nel caso in cui un soggetto non sappia leggere e scrivere. Gli analfabeti propriamente detti non hanno acquisito le competenze di letto-scrittura e, di conseguenza, non sanno leggere e comprendere un testo, né produrlo in forma scritta.
Abbiamo poi il cosiddetto analfabetismo funzionale, che si manifesta quando una persona sa leggere e scrivere. Tuttavia, le mancano le abilità per comprendere il testo, anche quando questo non è troppo complesso. Inoltre, un analfabeta funzionale non sa applicare al quotidiano le abilità di letto-scrittura. Di solito, questa condizione si riconosce perché il soggetto non è in grado di comprendere articoli o altri testi informativi non troppo difficili.
Infine, abbiamo una terza forma di analfabetismo, quello numerico. In questo caso, i soggetti non hanno a capacità di comprendere e di applicare i concetti matematici. Questa condizione, ovviamente, influisce negativamente sulla capacità di gestire le proprie finanze. Di solito, queste persone hanno molte difficoltà anche nelle piccole spese quotidiane.
Analfabetismo funzionale, test e strumenti per individuarlo
Per individuare l’analfabetismo funzionale test come l’Indagine PIAAC sono gli strumenti d’elezione.
Gli strumenti standardizzati e con ampia validità scientifica, in realtà, sono diversi, ma il PIAAC è il più utilizzato. Acronimo di Programme for the International Assessment of Adult Competencies, è un test sviluppato da OCSE a seguito di una nota indagine.
Il test si propone di valutare le competenze di letto-scrittura e matematica, ma anche quelle necessarie all’uso dei dispositivi tecnologici.
I risultati ottenuti grazie all’indagine PIAAC permettono non solo di individuare l’analfabetismo funzionale: il test ne indicherà anche la gravità.
Anche i test standardizzati per la valutazione delle abilità di letto-scrittura sono d’aiuto per individuare l’analfabetismo funzionale. Tuttavia, ad oggi, l’indagine PIAAC resta l’unico strumento ufficialmente pensato per individuare questa forma di analfabetismo.
Come si manifesta
Ma come si manifesta questa condizione?
Quando parliamo di analfabetismo funzionale, test e strumenti non sono gli unici modi per individuarlo.
È vero che uno strumento standardizzato permette di fugare ogni dubbio, ma è altrettanto vero che esistono dei campanelli d’allarme. Tali aspetti vanno considerati e, nel caso in cui si manifestino, si potrà sospettare questa condizione.
Indipendentemente dal titolo di studio e dal grado di istruzione, un analfabeta funzionale non riesce a comprendere adeguatamente i testi.
Il soggetto sa leggere e scrivere, ma ha difficoltà di comprensione anche con testi brevi e poco complessi. Chi versa in questa condizione, in sostanza, non comprende articoli di giornali, bandi e regolamenti.
Perfino la comprensione di documenti semplici come le bollette legate alle utenze risulta difficilissima.
Questa difficoltà si manifesta chiaramente nel quotidiano, perché il soggetto non comprendere gli eventi di attualità. Spesso, poi, non sa utilizzare adeguatamente i supporti informatici e i nuovi strumenti tecnologici ampiamente diffusi.
Analfabetismo funzionale test e non solo: come contrastarlo
In caso di sospetto o condizione accertata tramite strumenti, sarà necessario agire di conseguenza.
Quando si parla di analfabetismo funzionale, test e batterie standardizzate per la sua individuazione rappresentano il primo step.
Prendere consapevolezza dell’effettiva difficoltà, infatti, rappresenta un passaggio utile, ma preliminare, per migliorare la situazione.
Innanzitutto, sarebbe opportuno individuare le difficoltà il prima possibile: agire su un giovane è più profittevole. Il recupero permetterà infatti un migliore inserimento in società se il soggetto con difficoltà è ancora giovane.
Dopo aver accertato l’analfabetismo funzionale con un test, è necessario sviluppare un’adeguata strategia multicanale atta a superarlo.
Generalmente si consiglia un approccio che tenga conto non solo del soggetto, ma anche della sua famiglia e delle istituzioni scolastiche. Per quanto concerne l’ambito familiare, i parenti avranno il compito di promuovere attività di letto-scrittura.
Le istituzioni scolastiche, oltre a promuovere tali attività in collaborazione con la famiglia, dovranno anche occuparsi delle tecnologie e dei metodi di apprendimento multimediali.
Oltre ad aiutare gli analfabeti funzionali nella gestione di questi dispositivi, le tecnologie miglioreranno gli apprendimenti, rendendoli interattivi.
I dati relativi al nostro Paese
Ora che abbiamo scoperto, in merito all’analfabetismo funzionale, test e azioni da compiere per arginarlo, passiamo ai dati.
Abbiamo detto in apertura che, nel nostro Paese, la percentuale di analfabeti funzionali è molto elevata. È infatti noto che in Italia la percentuale degli analfabeti funzionali, nella popolazione con fascia d’età dai 16 ai 65 anni, è pari al 28%.
In dettaglio, circa il 22% della popolazione è in grado di comprendere solamente testi brevi. Più del 5%, invece, ha una comprensione carente anche nel caso in cui il testo sia brevissimo e poco complesso.
Questi dati, purtroppo, sono tra i peggiori dell’intera Europa: il dato italiano è dunque davvero preoccupante.
Purtroppo, la pandemia da Covid-19 non ha fatto altro che peggiorare la situazione, anche a causa delle lezioni svolte online e della didattica a distanza. I dati appena analizzati, in effetti, si riferiscono ad una indagine datata 2019.
È quindi probabile che, purtroppo, i dati sull’analfabetismo funzionale siano ulteriormente peggiorati a causa della pandemia.