Come funziona l'affidamento in prova ai servizi sociali
Tra le misure alternative alla detenzione previste dall’ordinamento penitenziario italiano, l’affidamento in prova ai servizi sociali è un istituto di particolare rilevanza. Introdotto con l’obiettivo di favorire il reinserimento sociale del condannato, tale misura consente l’espiazione della pena al di fuori dell’ambiente carcerario, sotto la supervisione dei servizi sociali.
Scopriamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Cos’è l’affidamento in prova ai servizi sociali
L’affidamento in prova ai servizi sociali è una misura alternativa alla detenzione disciplinata dall’articolo 47 della legge n. 354 del 26 luglio 1975, conosciuta come ordinamento penitenziario.
Essa prevede che il condannato possa scontare la pena detentiva residua al di fuori dell’istituto penitenziario, affidandosi ai servizi sociali per un periodo equivalente alla pena da espiare.
Durante tale periodo, il soggetto è tenuto a rispettare una serie di prescrizioni stabilite dal magistrato di sorveglianza, finalizzate a favorire il suo reinserimento nella società e a prevenire la recidiva.
Requisiti per accedere all’affidamento in prova
Per poter beneficiare dell’affidamento in prova ai servizi sociali, è necessario soddisfare determinati requisiti:
Durata della pena: la pena detentiva inflitta non deve superare i tre anni. Ma in presenza di specifiche condizioni, come la tossicodipendenza o l’alcolismo, il limite può essere esteso fino a sei anni, come previsto dall’articolo 94 del Testo Unico sulle droghe (DPR 309/1990)
Condotta del condannato: è fondamentale che il soggetto abbia mantenuto una buona condotta durante il periodo di detenzione e che non sussistano elementi che facciano presumere un pericolo per la società.
Valutazione positiva: è necessaria una valutazione favorevole da parte del magistrato di sorveglianza, basata su un’osservazione della personalità del condannato e sulla sua capacità di reinserimento sociale
Procedura per la concessione dell’affidamento
La procedura per ottenere l’affidamento in prova ai servizi sociali si articola in diverse fasi:
Presentazione dell’istanza: il condannato, assistito dal proprio difensore, presenta un’istanza al tribunale di sorveglianza competente, richiedendo la concessione della misura alternativa.
Valutazione dell’istanza: il tribunale di sorveglianza esamina la richiesta, tenendo conto della documentazione presentata, delle relazioni dei servizi sociali e dell’eventuale parere del pubblico ministero.
Decisione del tribunale: qualora il tribunale ritenga sussistenti i requisiti, emette un provvedimento di concessione dell’affidamento, stabilendo le prescrizioni cui il condannato dovrà attenersi durante il periodo di prova.
Obblighi e prescrizioni durante il periodo di affidamento
Durante l’affidamento in prova, il condannato è tenuto a rispettare una serie di obblighi e prescrizioni, che possono includere:
Obbligo di residenza: il soggetto deve risiedere in un determinato luogo, comunicato al magistrato di sorveglianza.
Attività lavorativa o formativa: è richiesto l’impegno in un’attività lavorativa, formativa o di volontariato, al fine di favorire il reinserimento sociale.
Divieto di frequentare determinati luoghi o persone: possono essere imposte restrizioni riguardanti la frequentazione di specifici ambienti o individui.
Obbligo di presentazione periodica: il condannato deve presentarsi periodicamente presso i servizi sociali o le autorità competenti per verificare il rispetto delle prescrizioni.
Il mancato rispetto delle prescrizioni può comportare la revoca dell’affidamento e il conseguente ritorno in carcere per l’espiazione della pena residua.
Estinzione della pena e benefici conseguenti
Se il condannato rispetta tutte le prescrizioni durante il periodo di affidamento, al termine dello stesso la pena si considera estinta.
Ciò comporta anche l’estinzione degli effetti penali della condanna, salvo che il reato commesso non preveda specifiche conseguenze accessorie. Inoltre, il periodo trascorso in affidamento viene considerato a tutti gli effetti come espiazione della pena detentiva.
L’affidamento in prova ai servizi sociali è una misura fondamentale nel sistema penitenziario italiano, in quanto consente al condannato di scontare la pena al di fuori del carcere, favorendo il suo reinserimento nella società e riducendo il rischio di recidiva. Ma l’accesso a tale misura è subordinato al rispetto di specifici requisiti e alla valutazione positiva da parte delle autorità competenti. È pertanto essenziale che il condannato dimostri un reale impegno nel percorso di rieducazione e reinserimento sociale.
