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Demanio: cos’è, tipologie e come funziona la gestione dei beni pubblici

Demanio: cos’è, tipologie e come funziona la gestione dei beni pubblici

Demanio
  • Sara Elia
  • 12 Luglio 2025
  • Guide
  • 4 minuti

Demanio: la gestione dei beni pubblici

Quando si parla di Demanio, si fa riferimento a un insieme di beni appartenenti allo Stato o ad altri enti pubblici, destinati a soddisfare esigenze collettive fondamentali. Si tratta, in altre parole, di proprietà pubbliche che rivestono un interesse strategico per la collettività, come ad esempio quelle finalizzate alla difesa della nazione, alla circolazione dei mezzi di trasporto, alla protezione dell’ambiente naturale, oppure all’uso diretto da parte dei cittadini, come nel caso delle spiagge, dei fiumi e delle strade.

Ma cos’è esattamente il demanio? Quali beni ne fanno parte? Qual è la differenza tra demanio e patrimonio dello Stato?

In questo articolo ti guideremo alla scoperta delle caratteristiche principali del demanio, delle sue diverse categorie e delle modalità con cui lo Stato ne garantisce la tutela e la gestione. Un approfondimento utile per studenti, cittadini, professionisti del diritto e chiunque voglia comprendere meglio il funzionamento di uno dei pilastri della proprietà pubblica in Italia.

Indice
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Che cos’è il demanio

Il demanio di riferisce a beni soggetti a questo vincolo che:
  • sono destinati ad uso pubblico;
  • appartengono ad entità pubbliche territoriali;
  • non sono acquistabili attraverso l’usucapione;
  • vengono gestiti dall’autorità amministrativa.
Un’altra delle caratteristiche peculiari di questi beni è loro inalienabilità, ciò significa che non possono essere venduti attraverso un contratto di compravendita.
 
La disciplina dei beni demaniali è prevista dal codice civile all’art. 822 c.c: e hanno come caratteristica comune il fatto di essere beni immobili o universalità di mobili e di appartenere necessariamente ad enti territoriali, quali Stato, Regioni Province e Comuni.
 
Essi sono quindi destinati all’uso diretto da parte dei cittadini o alla difesa nazionale. Nello specifico, si tratta di:
 
  • spiaggia, rade porti, fiumi, torrenti, laghi ed altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia (art. 822 c.c.);
  • musei, pinacoteche, archivi, biblioteche, cose di interesse storico archeologico, paleontologico e artistico (art. 826 c.c.);
  • opere destinate alla difesa nazionale (art. 823 c.c.);
  • strade, autostrade, aerodromi, acquedotti (art. 826 co 2);
  • altri beni assoggettati al regime dalla legge. 
Alla luce di tutto ciò, è necessario mantenere un comportamento corretto e non agire con l’inganno, vendendo un bene di proprietà dello Stato, la cui commerciabilità è espressamente proibita per legge. Chi cagiona danni verso terzi, è tenuto al risarcimento.

Tipologie di beni

Come abbiamo visto finora, i beni demaniali comprendono i beni ritenuti più importanti sia per via del loro utilizzo da parte della collettività, sia per la strumentalità che posseggono rispetto allo svolgimento di essenziali funzioni pubbliche.
 
Ad oggi, esistono varie distinzioni, in particolare:
 
  • naturali, a proposito della natura del bene stesso. Sono quelli prodotti dalla natura, come laghi, spiagge, mare, miniere, acque minerali termali, cave e torbiere, ecc.;
  • artificiali: ovvero realizzati o costruiti dall’uomo quali strade, caserme, immobili, sedi degli uffici, edifici destinati a sede di uffici pubblici, arredi, dotazioni del Presidente della Repubblica e così via.
Un’altra tipologia di distinzione è quella che evidenzia le differenze tra demanio:
  • necessario: beni che, per la loro intrinseca qualità, appartengono esclusivamente allo Stato, come i beni naturali e il demanio marittimo. Tra questi si distinguono ulteriormente il demanio marittimo (spiaggia, porti, lagune, lidi, canali utilizzabili per uso pubblico), idrico (fiumi, laghi, torrenti, acque sotterranee) e militare (opere utili per la difesa, fortezze, porti e aeroporti militari, ferrovie, funivie, ricoveri antiaerei);
  • accidentale: appartengono ad enti territoriali, come strade, ferrovie, autostrade e beni di valore storico. Si tratta di beni che non sono necessariamente di proprietà di enti pubblici;
  • regionale, provinciale o comunale: comprende i beni accidentali di proprietà della regione, tra cui cimiteri comunali e mercati.

Gestione e funzionamento 

Il demanio per i beni naturali inizia al momento stesso della loro venuta ad esistenza. Per i beni del demanio artificiale, invece, è necessario un elemento ulteriore ovvero la destinazione del bene ad uso pubblico.
 
In particolare, secondo l’art 823 c.c. le caratteristiche principali dei beni demaniali sono:
  • incommerciabilità, inalienabilità e sottrazione alle espropriazioni, pignoramenti ed esecuzioni;
  • impossibilità di usucapione, e quindi di acquisire il bene pubblico possedendolo e utilizzandolo in modo conforme all’uso suo proprio;
  • facoltà per la PA di procedere, anche in via amministrativa, a tutela dei suoi diritti.
I beni demaniali possono quindi essere concessi ad uso esclusivo di soggetti terzi solamente tramite la concessione. Con questo termine, ci si riferisce alla possibilità data ad un soggetto di sfruttare l’area demaniale, ad esempio la costruzione di una spiaggia su uno stabilimento balneare. 
 
Nel 2007, inoltre, è stata introdotta la Legge finanziaria che prevede il pagamento di un canone di affitto a favore dello Stato per la concessione e l’uso delle aree demaniali. In questo senso, il gestore di una qualsiasi attività commerciale è tenuto a:
  • corrispondere allo stato un canone, di durata variabile;
  • adottare misure in tutela;
  • consentire alle autorità preposte la possibilità di effettuare dei sopralluoghi;
  • impedire la subconcessione.
Nel caso di eventuali infrazioni sono previste sanzioni o la revoca.

Che deve pagare il demanio

La gestione, razionalizzazione e valorizzazione del patrimonio demaniale spetta ad un ente pubblico che prende il nome di Agenzia del Demanio.
Il suo obiettivo principale è quello di permettere un efficiente sfruttamento dei beni demaniali, anche dal punto di vista economico. 
 
In quest’ottica, le imposte devono essere pagate dallo Stato ad ogni singola agenzia presente nei vari comuni di appartenenza.
 
In particolare, la Corte di Cassazione, tramite l’ordinanza 3275/2019 afferma che:
 
“L’Agenzia del Demanio ha natura di Ente Pubblico economico del ministero dell’Economia, dotato di autonomia e gestionale. In quanto tale non rientra tra i soggetti di cui all’ articolo 7, comma 1, lettera a) del DLgs 504/1992. Quindi, anche se il bene è attribuito in concessione, il proprietario resta lo Stato che deve versare le imposte”.
 
Al contrario, se il bene demaniale è stato dato in concessione, la relativa imposta regionale deve essere pagata dal concessionario stesso.
In questo caso, l’ammontare della somma da versare viene determina nelle seguenti misure:
  • 5-10% (varia in base alla Regione) del canone per i beni del demanio marittimo;
  • 300% del canone per le concessioni di coltivazione di miniere di minerali solidi.
Dopodiché la somma totale deve venir versate al relativo Comune competente alla scadenza della concessione.
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