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Avvocatura dello Stato: cos’è, quali funzioni svolge e come si accede

Avvocatura dello Stato: cos’è, quali funzioni svolge e come si accede

Avvocatura dello Stato
  • Sara Elia
  • 30 Giugno 2025
  • Guide
  • 4 minuti

Avvocatura dello Stato: cos’è, quali funzioni svolge e come si accede

In Italia, a differenza di molti altri Paesi dell’Unione Europea dove la difesa legale delle istituzioni pubbliche può essere affidata anche a professionisti del libero foro, la tutela degli interessi legali dello Stato – sia patrimoniali che non patrimoniali – è demandata a un organo specifico: l’Avvocatura dello Stato.

Si tratta di un’istituzione con un ruolo cruciale nel sistema giuridico italiano, incaricata di rappresentare lo Stato e le amministrazioni pubbliche nei giudizi civili, penali, amministrativi e contabili. L’Avvocatura dello Stato agisce come il “difensore pubblico” delle istituzioni statali, garantendo la corretta applicazione delle leggi e la protezione dell’interesse pubblico davanti ai tribunali.

Ma in cosa consiste esattamente la sua attività? Quali sono le sue funzioni principali? Come è organizzata? E chi sono gli avvocati dello Stato?

In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è l’Avvocatura dello Stato, di cosa si occupa, come si accede alla professione e qual è il suo ruolo all’interno dell’ordinamento italiano.

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Che cos’è l’Avvocatura dello Stato

Nell’ordinamento italiano, la tutela legale degli interessi, patrimoniali e non patrimoniali dello Stato è istituzionalmente attribuita all’Avvocatura dello Stato. Si tratta di un corpo di giuristi specializzati che ha il ruolo di:
 
  • svolgere attività contenziosa, ovvero rappresentare e difendere in giudizio tutti i poteri dello Stato nell’esercizio di attività amministrative in tutte le sue articolazioni;
  • tutelare in sede giudiziaria gli interessi patrimoniali e non patrimoniali dello Stato e degli altri enti ammessi al patrocinio;
  • occuparsi dell’attività consultiva, ovvero prestare loro la propria consulenza senza limiti di materia a partire dalle consultazioni legali fino ad arrivare all’esame di progetti di legge, regolamenti e pareri sui provvedimenti da adottare;
  • promuovere una controversia giudiziaria, ovvero adottare una determinazione che implichi l’applicazione di regole giuridiche;
L’Avvocatura dello Stato è tenuta a svolgere tali attività nell’interesse pubblico, sia nelle forme del diritto comune che attraverso l’esercizio di potestà. 
 
Questa scelta, differente rispetto agli altri Stati appartenenti all’Unione Europea, offre numerosi vantaggi. Tra i principali, occorre citare:
 
  • considerazione unitaria degli interessi dello Stato, che possono trascendere l’esito della singola causa; 
  • unità di indirizzo nell’attività defensionale; 
  • visione complessiva delle problematiche della funzione amministrativa; costante integrazione tra attività consultiva e contenziosa; 
  • notevole riduzione degli oneri di assistenza legale.

Funzioni specifiche

All’Avvocatura dello Stato spettano funzioni quali:
 
  • fornire consulenza giuridica e rappresentanza legale alle Amministrazioni Statali in tutti i procedimenti civili, penali, amministrativi, arbitrali, comunitari e internazionali;
  • rappresentare e difendere in giudizio l’amministrazione statale in tutte le sue articolazioni e tutti i poteri dello Stato nell’esercizio di attività sostanzialmente amministrative, anche se dotate di ordinamento autonomo; 
  • risolvere, dopo aver consultato il comitato consultivo, le divergenze di parere sia tra gli uffici distrettuali dell’Avvocatura dello Stato, sia tra questi e le singole amministrazioni;
  • vigilare su tutti gli uffici, i servizi e il personale dell’Avvocatura dello Stato e soprintendere alla loro organizzazione, dando loro le opportune disposizioni ed istruzioni generali;
  • assegnare agli avvocati e procuratori in servizio presso l’Avvocatura generale dello Stato gli affari contenziosi e consultivi, in base ai criteri stabiliti dal comitato consultivo;
  • determinare le direttive inerenti alla trattazione degli affari contenziosi e consultivi;
  • presiedere e convocare il consiglio degli avvocati e procuratori dello Stato ed il comitato consultivo;
  • riferire periodicamente al Presidente del Consiglio dei Ministri sull’attività svolta dall’Avvocatura dello Stato, presentando apposite relazioni, e segnalare le eventuali carenze legislative ed i problemi interpretativi che emergono nel corso dell’attività di istituto;
  • fare proposte e adottare i provvedimenti espressamente attribuiti alla sua competenza e ogni provvedimento a riguardo di uffici ed che non sia attribuito ad altra autorità.

Com’è organizzata l’Avvocatura dello Stato

Come abbiamo visto finora, l’Avvocatura di Stato è un’istituzione legale in Italia che fornisce difesa giudiziaria allo Stato e alle pubbliche amministrazioni in vari procedimenti, tra cui procedimenti civili, amministrativi e penali
 
Conosciuta come Avvocatura Generale dello Stato, è suddivisa in una struttura centrale, l’Avvocatura Generale che ha sede a Roma. È inoltre costituita da altre 25 articolazioni periferiche, ognuna con un proprio capo avvocato distrettuale. Esse prendono il nome di Avvocature Distrettuali e sono distribuite su tutto il territorio italiano, nello specifico nei capoluoghi di Regione o nelle località in cui si trova la Corte d’Appello. 
 
Queste avvocature, nello specifico:
  • forniscono assistenza legale alle autorità pubbliche;
  • rappresentano l’Italia in procedimenti giudiziari civili;
  • forniscono consulenza e assistenza legale alle amministrazioni locali e alle autorità pubbliche;
  • rappresentano l’Italia in procedimenti giudiziari, di fornire consulenza legale a enti pubblici e di postare pareri legali.
L’assistenza, la consulenza e la difesa legale che essa fornisce è limitata esclusivamente a:
  • Amministrazioni Statali;
  • Organi Costituzionali;
  • Autorità Amministrative Indipendenti;
  • Regioni a statuto speciale.
In determinate circostanze, può anche rappresentare le Regioni a statuto ordinario, gli enti pubblici non statali, le organizzazioni internazionali, gli Stati esteri e i dipendenti chiamati in giudizio per fatti e cause di servizio.

Requisiti e prove del concorso

Per accedere all’Avvocato dello Stato è necessario partecipare al concorso pubblico pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Oltre, alla cittadinanza italiana è necessario appartenere ad una delle seguenti categorie:
 
  • procuratori dello Stato con almeno due anni di servizio,
  • magistrati amministrativi o dell’ordine giudiziario con nomina a magistrato di Tribunale o della giustizia militare con qualifica equiparata;
  • avvocati iscritti all’albo con anzianità di iscrizione non inferiore a sei anni;
  • dipendenti dello Stato appartenenti a ruoli di ex carriere direttive con almeno cinque anni di effettivo servizio e abilitati all’avvocatura;
  • professori universitari di materie giuridiche abilitati all’avvocatura;
  • dipendenti di ruolo di regioni, enti locali o pubblici assunti mediante pubblici concorsi con almeno cinque anni di servizio abilitati alla professione di avvocato.
Il concorso consiste in quattro prove scritte, di carattere teorico-pratico suddivise nella redazione di:
 
  • tema di carattere teorico in diritto civile con riferimento al diritto romano;
  • atto defensionale in diritto e procedura penale;
  • atto defensionale di diritto e procedura civile;
  • tema di carattere teorico in diritto amministrativo o tributario.
Una volta superata la prova, conseguendo almeno 8 punti totali, si accede alla parte orale su materie giuridiche quali, ad esempio, contabilità di Stato, procedura civile, diritto costituzionale, etc. Infine, viene dichiarato idoneo al ruolo chi consegue almeno otto punti anche in questa prova.nell’eser
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